KELLY, Ellsworth
Pittore e scultore statunitense, nato a Newburg (New York) il 13 maggio 1923. Compiuti gli studi presso la Boston Museum School, nel 1948 si stabilisce a Parigi dove frequenta l'Académie des Beaux-Arts e gli studi di Arp, Brancusi e Vantongerloo e vive un'intensa fase di sperimentazione; partecipa al primo Salon des Jeunes, allestito presso la Galerie des Beaux-Arts (1949).
Interessato alle caratteristiche formali di oggetti quotidiani e in particolare di elementi architettonici, K. elabora − anche attraverso il frequente ricorso al procedimento fotografico che gli consente d'isolare frammenti visivi della realtà − una serie di immagini astratte in cui sintetizza, in elementari strutture geometriche, l'essenza delle forme oggettive (Window, 1949). In quegli stessi anni, accanto ai collages che si ricollegano a soluzioni dadaiste di H. Arp (Brush strokes cut into 49 squares and arranged by chance, 1951), realizza serie di dipinti o di rilievi il cui tratto distintivo consiste nella rappresentazione di ampie forme curve o rettilinee (in bianco e nero o nei colori primari), talvolta ottenute mediante la giustapposizione di due o più tele monocrome (Colors for a large wall, 1951, New York, Museum of Modern Art).
Tornato, nel 1954, negli Stati Uniti e stabilitosi a New York, K. prosegue con coerenza la sua attività che s'inserisce nel più generale movimento dell'astrattismo post-pittorico e in particolare in quello definito hard-edge. Confrontandosi con le contemporanee esperienze statunitensi ispirate all'insegnamento di J. Albers e ai modi del nuovo astrattismo geometrico, sviluppa, in formati monumentali, serie di opere pittoriche e scultoree in cui i colori primari, brillanti e come smaltati, assumono una propria individualità ponendosi come oggetti reali a sé stanti (Blue red green, 1962, New York, The Metropolitan Museum; Series of five paintings, 1966, Otterlo, Rijksmuseum Kröller-Müller; Green, 1968, scultura in alluminio dipinto, Minneapolis, Walker Art Center; murale per il palazzo dell'Unesco a Parigi del 1969; Dark blue pannel, 1985, Parigi, Musée National d'Art Moderne).
Presentate in numerose mostre personali (da quella del 1956 alla galleria Betty Parson di New York a quella del 1990 presso la galleria Kasahara di Osaka) e in rassegne periodiche internazionali, quali Documenta di Kassel (1964, 1968) e la Biennale di Venezia (1966), le opere di K. sono state al centro di importanti mostre tematiche: Post painterly abstraction, 1964, Los Angeles, County Museum; Systemic painting, 1966, New York, The S. Guggenheim Museum; 14 Sculptors: the industrial edge, 1969, Minneapolis, Walker Art Center; Trasformation in sculpture, 1985, New York, The S. Guggenheim Museum. K. ha vinto l'Educational Minister's Award dell'International Art Exhibition di Tokyo (1963) e il Painting Prize dell'Art Institute di Chicago. (1974). Vedi tav. f.t.
Bibl.: L. Alloway, Ellsworth Kelly, Londra 1962; H. Geldzahler, American painting in the 20th century, New York 1965; J. Coplans, Ellsworth Kelly, ivi 1971; H. Kramer, The age of avant-gard, ivi 1973; R.H. Axsom, The prints of Ellsworth Kelly (catalogo ragionato), Oxford 1988; E. Kelly, Fragmentation of the single form, New York 1990; R. Cembalest, E. Kelly: everything becomes abstract, in Art news, dicembre 1992, pp. 98-103. Cataloghi di mostre: E. Kelly: paintings, Düsseldorf 1972; E. Kelly: paintings and sculptures 1963-69, Amsterdam 1979; R. Sims, E. Politzer, Ellsworth Kelly: sculptures, New York 1982; R. Axsom, Ellsworth Kelly: a print retrospective 1949-1986, ivi 1987; Y.A. Bois, J. Cowart, A. Pacquement, Ellsworth Kelly: the years in France, 1948-1954, Washington 1992.