Elogio della pazzia (seu laus stultitiae)
Opera di Erasmo da Rotterdam, composta nel 1509 e dedicata all’amico T. Moro; fu pubblicata dapprima a Parigi (1511 ca.), poi a Basilea (1515; a cura dell’autore). «Follia» tiene un’ironica ed erudita declamatio in proprio favore dove sono satireggiate le condizioni sociali, culturali e religiose del tempo. «Follia» è l’«illusione» che rende possibile la «commedia della vita» («Tutto è una finzione, ma non esiste nessun’altra interpretazione della commedia della vita», cap. 29) in cui «saggezza» e «prudenza» sarebbero fuori luogo. È a «Follia» che gli uomini prestano più volentieri ascolto: la sapienza rende timidi, poveri, affamati; i sapienti «vivono trascurati, ignoti, invisi, mentre i folli annegano nel denaro, sono chiamati al governo degli Stati» (cap. 61). Vi è però una forma più alta di follia, che è quella insegnata dal cristianesimo cui Erasmo richiama (anche i teologi) nei capitoli conclusivi dell’opera.