Morante, Elsa
Il magico e doloroso mondo delle illusioni
Nata alla vigilia della Grande guerra, la scrittrice Elsa Morante ha vissuto i grandi eventi del Novecento opponendo all’orrore della Storia una sentita partecipazione alla sofferenza degli individui. Apprezzata fin dall’esordio per l’originalità e la qualità della scrittura, ha conquistato enorme popolarità con il romanzo La Storia
Elsa Morante, nata a Roma nel 1912, lascia la famiglia prima dei vent’anni e comincia prestissimo a scrivere per i giornali e le riviste letterarie, pubblicando alcuni racconti (che andranno poi a far parte della raccolta Il gioco segreto, 1941) e la favola Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina (1942). In questi lavori sono già presenti i temi che confluiranno, come a segnalare una coerenza psicologica e artistica, nel romanzo Menzogna e sortilegio del 1948.
Protagonista del romanzo è una creatura solitaria, Elisa, che, chiusa in una vecchia casa, evoca e insegue le anime tormentate dei genitori, i loro amori infelici, la vanità e la follia di un’antica famiglia siciliana. Sono personaggi presi in un vortice di menzogne, soggetti agli scherzi crudeli dell’immaginazione e della febbre, fra stracci e luccichii di scene e costumi teatrali. Perché il teatro è per la Morante quasi l’estremo rifugio delle illusioni, ma anche il luogo delle rivelazioni, della verità.
Elisa è la sorella maggiore del protagonista del secondo grande romanzo, L’isola di Arturo, pubblicato nel 1957. Anche l’orfano Arturo cerca l’amore materno e oscuramente lo trova in Nunziatina, la sposa adolescente che il padre gli ha portato sull’isola. Ma è un amore geloso e assoluto che lo porta alle soglie dell’incesto e del desiderio di morte. La rivelazione, il passaggio dalle illusioni al reale, avviene dolorosamente quando Arturo scopre l’omosessualità del padre idolatrato e Nunziatina gli appare la goffa creatura che è. Allora quell’isola felice, in cui è stato un eroe bambino, può anche svanire dietro la nave che lo porta via.
Dopo i versi di Alibi (1958) e i racconti di Lo scialle andaluso (1963), una svolta di gioiosa anarchia è rappresentata dal poema Il mondo salvato dai ragazzini, del 1968, il cui tema è la vitale rivolta che i giovani oppongono alla violenza della storia.
La Morante ha ormai acquisito la consapevolezza sempre più drammatica che la realtà tutta sia dominata da un potere economico che distrugge ogni bellezza, da ingiustizia e crudeltà che sembrano sopraffare gli stessi valori della vita. Sono idee che ha già raccolto in vari saggi (riuniti nel volume postumo Pro e contro la bomba atomica e altri scritti, 1987), ma che trovano la loro vera destinazione nel romanzo del 1974 La Storia.
Proprio contro la Storia, decisa dai potenti, la scrittrice racconta l’umilissima storia degli indifesi e degli innocenti. Vittime esemplari delle guerre e di tutti i soprusi, essi si presentano ai lettori con la loro mitezza sopraffatta dall’orrore: si tratta di una povera madre, Ida, che cerca di salvare i suoi figli, Nino e, soprattutto, il piccolo Giuseppe, vero centro ideale e artistico del romanzo. Straordinario evento culturale, il libro conquistò un numero enorme di lettori mentre divise il mondo della cultura fra giudizi entusiasti e negativi.
Nell’ultimo suo romanzo, Aracoeli, del 1982, il viaggio finale si traduce nel più tormentato dei discorsi amorosi. È l’arduo percorso verso la conoscenza compiuto da un figlio alla ricerca della madre che l’ha respinto, dopo essere stata per lui una maga incantatrice, piena di allegria. La sua immagine, le sue canzoni, la voce tornano a tormentare il figlio adulto come il più feroce dei tradimenti compiuto ai danni di sé stesso bambino. Attraverso i rovelli della memoria e le rovine della sua vita, il protagonista detta il suo romanzo-testamento, un’orazione funebre per il paradiso perduto. Solo intorno alla figura della madre la pagina si anima di qualche brillio, qualche gemma colorata.
Elsa Morante è morta nel 1985. Aracoeli è anche il testamento artistico e spirituale di una scrittrice che appare sempre più intensa e originale nel panorama del Novecento e i cui lettori diventano sempre più numerosi e appassionati con il passare degli anni.