ELVIDIO Prisco (C. Helvidius Priscus)
Senatore romano del sec. I d. C. Sulla vita di questo personaggio regnano parecchie incertezze. Era nato nel paese dei Sanniti. Si dedicò da giovane agli studî filosofici, seguendo le dottrine della scuola stoica. Quando era questore sposò la figlia di Trasea Peto. S'imparentò così con uno dei personaggi più rappresentativi dell'opposizione repubblicana. Nel 66 fu coinvolto nel processo politico contro il suocero, e venne espulso dall'Italia. Tornò a Roma sotto Galba, e nel 70 ebbe la pretura. Cercò due volte di mettere sotto processo Eprio Marcello, accusatore del suocero, ma non vi riuscì. Tenne in senato riguardo a Vespasiano, un contegno di sdegnosa opposizione. Fu da prima relegato e poi condannato a morte. Vespasiano mandò messi per impedire che la sentenza fosse eseguita; ma questi furono trattenuti dalla falsa notizia che E. era già perito. E. fu considerato come uno dei più austeri rappresentanti dell'opposizione senatoria.
Un suo figlio fu amico di Plinio il giovane, e perì sotto Domiziano per accusa di lesa maestà.
Bibl.: G. Boissier, L'opposition sous les Césars, Parigi 1875; C. Mancini, in Atti dell'Acc. archeol. di Napoli, XI-XII; Dessau, Prosop. Imp. Rom., II, 129; Gaheis, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VIII, col. 216 segg.