Scrittrice e giornalista italiana (Caltanissetta 1867 - ivi 1958). Elvira Fortunata Maria Giuseppa Mancuso Lima nasce a Caltanissetta il 15 dicembre 1867 da Giuseppe, avvocato, e Rosa Rocchetti. I suoi genitori si sposano due anni dopo, il 23 agosto 1869. L’avevano riconosciuta al momento della nascita, riconfermano in sede di matrimonio la legittimità. Completati gli studi alla Scuola Normale deve lottare per iscriversi all’università. Frequenta la Regia Università di Palermo, si laurea in Lettere. Entra come maestra nella scuola e vi rimane fino al 1935. Pone la sua libertà e la sua autonomia al di sopra di tutto, rifiuta di sposarsi e l’istruzione diviene il suo pilastro. Da insegnante lotta perché le bambine possano studiare allo stesso modo dei maschi, consapevole che solo la conoscenza può diventare speranza di emancipazione e affrancamento da un destino scritto da altri. Comincia a scrivere nel 1898, collaborando per la rivista «Cornelia», con la novella Storia vera. Nei suoi primi lavori utilizza gli pseudonimi Lucia Vermanos e Ruggero Torres; devono passare diversi anni prima che firmi col suo vero nome. Nel 1906 dà alle stampe il suo unico romanzo, Annuzza la maestrina, opera di respiro verista, con grandi connotazioni autobiografiche che non le dà allora il successo che spera, ma che sarà riscoperta da I. Calvino e L. Sciascia negli anni Ottanta del secolo scorso e per questo ristampata da Sellerio con il titolo Vecchia storia…inverosimile (1990). Nel 1907 esce Sulla condizione della donna borghese in Sicilia: appunti e riflessioni, il suo manifesto ideologico. «Da tutte le conquiste della borghesia – scrive Elvira –, la donna non ha ricevuto che il magro conforto di servire un padrone più libero, più potente, più lieto di vivere. Il sacrificio continuo dei suoi diritti, della sua personalità, le sembrano cose fatali e necessarie, ordinate dalla natura e da Dio». Novelle, raccolte di poesie, articoli per riviste e giornali, e un unico grande obiettivo: migliorare la condizione della donna, farlo attraverso l’istruzione. Muore a Caltanissetta l’11 febbraio 1958.
Bibl.: L.M. Mineo, Narratrici siciliane del ‘900, Palermo 1998; R. Verdirame, Polemiche e “bagatelle”, Catania 2006; R. Mantegazza, G. Seveso, Pensare la scuola: contraddizioni e interrogativi tra storia e quotidianità, Milano 2006.