Poeta (Lubecca 1815 - ivi 1884); fu interprete della reazione del gusto classico alle tendenze politico-sociali della letteratura della "Giovane Germania". Al culto dei classici si era educato, oltre che sul Platen, direttamente in Grecia, ad Atene. La sua opera migliore è nei Juniuslieder (1847), nei Neue Gedichte (1852) e nei Gedichte und Gedenkblätter (1864). Federico Guglielmo IV di Prussia gli accordò una pensione, Massimiliano II di Baviera lo nominò nel 1842 professore di letteratura e metrica all'univ. di Monaco, dove attorno a lui si raccolse una scuola di poeti (P. Heyse, H. Leuthold, F. Dahn). Ritornato a Lubecca, espresse i suoi sentimenti patriottici (Herolds rufe, 1871), e diede delle traduzioni di liriche classiche nel Klassisches Liederbuch (1875). Minore importanza hanno le tragedie, come Sophonisbe (1868), o il poema König Sigurds Brautfahrt (1846). Senza essere un grande poeta, il G. ha un posto nella storia della poesia tedesca, in quanto rappresentò la ripresa della tradizione classica e accademica, e influenzò così molti scrittori posteriori.