ABOAB, Emanuele
Nato ad Oporto intorno al 1555,da una delle più importanti famiglie ebraiche della penisola iberica (era pronipote di Isacco, ultimo Gaon di Castiglia), figlio di Isacco e di Isabella Nuñes, visse per qualche tempo in patria come marrano. Emigrò poi in Italia (ma prima, a quanto ci dice egli stesso nella sua Nomologia,fu ad Amsterdam e nell'Africa settentrionale), ritornando alla religione dei padri. Nel 1587 era a Pisa, e dopo un soggiorno in varie località, tra cui Reggio, Ferrara e Corfù (ivi si legò d'amicizia nel 1607 con Orazio del Monte cognato del duca d'Urbino e capitano della Repubblica di Venezia, con il quale fu anche in corrispondenza), si stabilì definitivamente a Venezia, dove già risiedevano altri membri della sua famiglia. Nel 1603 aveva difeso gli Ebrei davanti al doge M. Grimanì ed al Maggior Consiglio, sottolineando la loro fedeltà alle nuove patrie.
Dal 1615 lavorò ad una grande Nomologia o discursos legales,in spagnolo, edita dopo la sua morte ad Amsterdam nel 1629 (la 2 ediz., ibid. 1727). Tale opera sulla tradizione orale, pervasa da uno spirito profondamente religioso, non solo testimonia la vasta cultura talmudica, linguistica e filosofica dell'A., ma costituisce uno dei documenti più tipici dell'ebraismo dell'epoca per la critica alle giustificazioni del cripto-giudaismo e per le interessanti notizie sui marrani in Italia e soprattutto a Venezia.
L'A. trascorse gli ultimi anni in Palestina. Ci risulta che di lì inviò verso il 1626-27 una lettera ad un amico marrano di La Bastide (Francia), esortandolo a tornare decisamente all'ebraismo. Morì nel 1628: è incerto se in Palestina, come dice C. Roth (nell'articolo I marrani a Venezia),o a Venezia.
Bibl.: L. Löwenstein, Die Familie Aboab,in Monatsschrift für Geschichte und Wissenschaft des Judentums,XLVIII (1904), pp. 666-668; C. Roth, Les marranes à Venise,in Rev. des études juives,LXXXIX (1930), pp. 218-219; Id., Immanuel Aboab's proselytization of the Marranos,in The Jewish Quarterly Review,n.s., XXIII (1932-33), pp. 121-142 e 143-162 (dove è pubblicata la lettera all'amico di La Bastide); Id., I marrani a Venezia,in Rass. mensile d'Israele,s. 2, VIII (1933), p. 311; S. Wininger, Grosse Jüdische National-Biographie,I, p. 15(che lo dice morto nel 1623); The Jewish Encyclopedia,I, p. 73; Encyclopaedia Judaica,I, col. 343.