BARBELLA, Emanuele
Nacque a Napoli il 14 apr. 1718 da Francesco, professore di violino, e da Antonia Muscettola. Cominciò con il padre i suoi studi di violino, che continuò con A. Zaga e P. Bini, compiendoli al conservatorio di S. Maria di Loreto sotto la guida di N. Vitolo. Suo primo maestro di composizione fu lo zio materno Michele Caballone (Gabellone), in seguito ebbe maestro L. Leo (circa dal 1740-1744).
Erra, dunque, il Di Giacomo che lo dice nato nel 1704 e "figliolo" del conservatorio di S. Onofrio, dove avrebbe poi insegnato violino dal 1717 al 1734, succedendo a G. Francone.
Nel 1753, essendo primo violino del Teatro Nuovo, il B. compose alcune arie, un finale e un duetto per la commedia Elmira generosa, non condotta a termine da N. Logroscino. Nel 1756 fu assunto nella reale Cappella come musico di violino, e dal 1761 fece anche parte dell'orchestra del Teatro S. Carlo.
Nell'autunno del 1770 egli fu informatore gentile e intelligente del musicologo inglese Charles Burney, durante il suo soggiorno napoletano, riguardo a tutto ciò che concerneva la musica e i musicisti nella città di Napoli. Fra i due si stabili una buona amicizia, continuata poi per corrispondenza almeno fino al 1773, anno in cui, erratamente, il Burney credeva che il B. fosse morto. Per riconoscenza e in memoria dell'amico, il Burney, oltre a riferire sue notizie nel proprio diario di viaggio, inserì anche nel terzo volume della sua A General History of Music from the earliest ages to the Present period (London 1789, pp. 569-572) una graziosa ninna-nonna per prender sonno o Lullaby (ninna-nanna) a corde doppie, composta dal B. e da lui suonata fra gli amici. Da diverse opere del B. stampate a Londra, alcune delle quali "per l'autore", si può supporre che non soltanto egli ábbia potuto visitare l'Inghilterra, ma che vi si sia trattenuto anche qualche tempo. Il B., che era rimasto celibe, morì a Napoli il 10 gennaio 1777.
Sul talento di esecutore e compositore del B. il Burney lasciò giudizi lusinghieri, pur con qualche riserva. La prima volta, infatti, che lo storico inglese lo udi suonare in casa dell'ambasciatore d'Inghilterra a Napoli, W. Hamilton, il 29 ott. 1770, in un grande concerto a cui parteciparono "i principali artisti" della città, restò deluso: "... come solista, quantunque la qualità del suo suono sia eguale e dolce, è inferiore a Nardini e anche, è vero, a molti altri violinisti in Italia; per altro, sembra conoscere bene la musica e avere una buona dose di fantasia nelle sue composizioni, con una tinta di simpatica follia".
Durante la cena che seguì il concerto il Burney ebbe modo di apprezzarne la bontà, la gentilezza e la compiacenza: "... il suo temperamento... è così dolce come il suono [tone] del suo violino". Il 6 novembre dopo averlo ascoltato ancora in casa di Lord Fortrose, il Burney scriveva: "... B. mi è piaciuto molto più questa sera che non abbia fatto prima. È molto sicuro del suo suono e ha molto gusto ed espressione; se egli avesse un po, più di brillante, e di pienezza nel suono e maggiore varietà di stile, il suo giuoco sarebbe irreprensibile e forse superiore a quello della maggioranza dei suonatori in Europa; ma così come è, sembra ci sia pesantezza nel suo suono e mancanza di animazione nella sua maniera [di eseguire]". Del giorno seguente (7 novembre) è l'ultimo accenno del Burney al B., con il quale trascorse l'intera serata, raccogliendo materiale relativo alla storia dei conservatori di Napoli e ai vecchi compositori e artisti della scuola napoletana, e ascoltando suonare uno degli allievi del B., dal Burney giudicato "il migliore violinista che abbia sentito a Napoli".
A. Moser, nella sua Geschichte des Violinspiels, Berlin 1923 (P. ig), indica sei Duetti a due viole (ms. alla Deutsche Staatsbibliothek di Berlino) del B. come una delle più significative opere del genere, degna di essere ancora oggi studiata e posta in luce. Tra le altre principali composizioni del B sono: Six Sonatas for two Violins & a Violoncello with a Thorough Bass for Harpsichord, op. 1, London for the Author & sold at Mr. Oswald (s. d.); Six Trios for two Violins and a Violoncello, London, Welcker (s. d.), dedicati allo Hamilton; Six Duets for the violins composed in an easy style for the Duke of Parma, London, Welcker (s. d.); Six Solos for Violin and Bass or two Violins, London, R. Breniner (c. 1750); A two set of six Solos for a Violin, London (s. n. e d.); Six Duettos for two Violins. Composed in a familiar style by Hoffman, B. and Haydn, London, Preston & Son [1794?1; Sei Duo per Violino e Violoncello, Op. 4., Paris, Mad. Berault (s. d.); Six Duo très faciles pour deux violins à l'usage de l'infant duc de Parme, Paris (s. n. e d.). Numerose altre composizioni rimangono manoscritte nelle biblioteche italiane e straniere; di particolare importanza quelle conservate alla Biblioteca del conservatorio S. Pietro a Maiella di Napoli: 7 Duetti per due Violini, 3 Duetti per due Flauti nelle tonalità di do maggiore, sol magg. e re magg., Duetto (in do magg.) per due Mandolini, 4 Minuetti per due Flauti, Trio a due Violini e Basso di E. B. 1768, Minuetti gustosi, per due Violini (24 Piccoli pezzi quasi tutti nella forma del minuetto), ecc. Una sonata fu inserita ne L'art du Violon ou Division des Ecoles choisies dans les Sonates Italienne Franpoise et Alemande...(Paris, Delcombe, i ediz., 1798) di J. B. Cartier. In edizione moderna è stata ripubblicata la Tinna-nonna in Pièces diverses choisies dans les oeuvres des célèbres violonistes-compositeurs des XVII et XVIII siècles op. 19 (Paris 1857) di E. M. E. Deldevez, n. 13, pp. 60/44, e come tavola f. t. nel primo volume di S. Di Giacomo, I quattro antichi Conservatorii di musica di Napoli.
Una Sonata in sol minore appare in Meister-Schule der alten Zeit. Sammlung klassicher Violin-Sonaten berúhmter Componisten des 17. und 18. Jahrhunderts, n. 19 (Berlin, N. Simrock G. Co., 1899).
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Napoli, Scriv. di Razione, Ordinario I, Casa Reale, f.215, e Ordinario III, Casa Reale, n. 51; F. Florimo, La Scuola musicale di Napoli e i suoi Conservatori, IV, Napoli 1881, p. 120; S. Di Giacomo, I quattro antichi Conservatorii di musica di Napoli, I, Il Conservatorio di Sant'Onofrio a Capuana e quello di S. M. della Pietà dei Turchini, Palermo 1924, pp. 117, 132; Ch. Burney, An eighteenth-Century musical Tour in France and Italy..., a cura di P. A. Scholes, I, London-NewYork-Toronto 1959, pp. 261, 264 s., 267, 282, 284; Associazione dei Musicologi Italiani, Catalogo delle opere musicali.... s. X, Città di Napoli, Biblioteca del R. Conservatorio di Musica di S. Pietro a Maiella, Parma 1934, pp. 557 11, 588 I; Catalogue of printed music in the Brìtish Museum. Accessions Part 53. Musìc in the Hirsch Library, London 1951, p. 7; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, I, p. 335; C. Schmidl, Diz. universale dei Musicisti, I, pp.mo s., Suppl., p. 59; G. Grove's Dict. ofMusic and Musicians, I, London 1954, pp. 424 s.; Diz. Ricordi della Musica e dei Musicisti, Milano 1959, p. 102.