EMANUELE o Emmanuele (anche Manuele, Manuello; ted. e ingl. Immanuel)
Nome proprio, derivato dall'ebraico ‛immānū'ēl "Dio con noi" (cfr. Isaia, VII, 14 e Matteo, I, 23). "Dio sia con te, Dio sarà con te" era presso gli Ebrei frequente formula di felice augurio e promessa di prospero successo, per la divina assistenza, in imprese difficili (cfr. Esodo, III, 12; Giosuè, I, 5; Isaia, XLIII, 2; Geremia, I, 8; Salmo XLVI [volgata XLV], 8, 12 ecc.). Di questa quasi tecnica locuzione si servì il profeta Isaia (VII, 14) per far coraggio al re Acaz, assalito da due potenti vicini, i re di Samaria e di Damasco. Vaticinandogli, pegno della divina assistenza, la rodigiosa nascita d'un salvatore: "Ecco (esclama il profeta) che la vergine (così già la versione pre-cristiana dei LXX) concepisce e partorisce un figlio e gli porrà nome ‛immānū'ēl". Nella mente di Isaia questo doveva certamente essere un nome simbolico, significare cioè il celeste soccorso concretato e come personificato nell'eroe vaticinato (vedi altri nomi simbolici in Isaia, VII, 3; VIII, 1; Geremia, XXIII, 6 ecc.). Ma a farne un nome appellativo, personale, era breve il passo, e fu preparato da un susseguente vaticinio del medesimo profeta (Isaia, VIII, 8) dove già nel testo ebraico attuale ‛immānū'ēl ha l'aspetto di un vocativo, e per tale fu preso dalla Volgata (v. clausola quasi identica ibid. VIII, 10). L'interpretazione cristiana, che nel fanciullo predetto in Isaia VII, 14 riconobbe il Messia, Gesù Cristo (v. Matteo, I, 23) venne di conseguenza a fare di Emmanuele un titolo, e quasi un altro nome del Salvatore, e fu imposto come nome di persona anche a uomini e, nella forma femminile Emmanuella, a donne.