PADOA, Emanuele
PADOA, Emanuele. – Nacque a Livorno il 21 settembre 1905 da Corrado e da Argia Favatà.
Dopo gli studi liceali si iscrisse alla facoltà di scienze dell’Università di Pisa, dove si laureò nel 1926 discutendo la tesi con Giulio Cotronei. Fu quest’ultimo a raccomandarlo a Nello Beccari, professore di anatomia comparata all’Università di Firenze, del quale Padoa fu assistente incaricato nel 1927 e aiuto dall’anno successivo.
Le sue prime ricerche furono a carattere istologico e riguardarono il tessuto adiposo paraventrale dei Delfinidi (Il tessuto adiposo cavitario nei Delfinidi ed il suo probabile significato funzionale, in Boll. Soc. Ital. Biol. Sper., III [1928], pp. 682-685), ma si rivolsero anche all’origine delle cellule germinali nei vertebrati. Studiò il determinismo dei caratteri sessuali degli uccelli e la determinazione sperimentale del sesso e dimostrò, con esperimenti di gonadectomia, l’esistenza di caratteri somatosessuali nei vertebrati.
Nel 1931 iniziò a occuparsi anche di genetica, recandosi a lavorare con Calvin Bridges al California Institute of Technology di Pasadena diretto dal futuro premio Nobel Thomas H. Morgan. La permanenza negli Stati Uniti e le conoscenze fatte nelle grandi scuole dove era nata l’applicazione della genetica all’evoluzione lo portarono a instaurare durature amicizie e regolari frequentazioni con Theodosius Dobzhansky, Ernst Mayr e Leslie Clarence Dunn.
Nel 1935 sposò Lina Galeotti, dalla quale ebbe due figli: Giulio e Anna. Si rifiutò di iscriversi al Partito nazionale fascista e nelle elezioni del 1934, dove il segreto non era garantito a causa delle schede contrassegnate, votò contro il Regime. Questa scelta politica fece sì che gli venisse ritirato il passaporto, cosicché, pur avendo ottenuto una fellowship della Rockefeller Foundation, non poté recarsi alla Columbia University di New York. Non essendo iscritto al partito, l’accesso alla libera docenza gli era precluso per legge e così nel 1938 perse il posto di aiuto, avendo raggiunto il limite massimo dei dieci anni in quella posizione.
Trasferitosi a Napoli, ebbe un incarico per la stesura di una monografia sugli stadi giovanili dei teleostei presso la Stazione zoologica dove, in quanto struttura non governativa, il direttore Rinaldo Dohrn aveva la possibilità di retribuirlo di nascosto.
Le quattro Note di ittiologia mediterranea redatte da Padoa a margine del suo lavoro per la monografia, dimostrano come si dedicasse con impegno all’argomento assegnatogli, sebbene non in accordo con le sue linee di ricerca. Negli anni in cui rimase a Napoli, continuò a coltivare anche i suoi studi preferiti, lavorando su girini di rana e dimostrando che la diidrofollicolina è in grado di determinare l’inversione del sesso in modalità dipendente dalla dose (Femminizzazione e mascolinizzazione di girini di Rana esculenta in funzione della dose di diidrofollicolina loro somministrata, in Mon. Zool. Ital., LIII [(1942), pp. 101-116) e che il progesterone ha effetto mascolinizzante, mentre il desossicorticosterone lo ha femminilizzante (Il differenziamento del sesso invertito mediante la somministrazione di ormoni sessuali e corticosurrenali. Ricerche con diidrofollicolina, progesterone e acetato di desossicorticosterone, in Rana esculenta, in Pubbl. Staz. Zool. Napoli, XIX [1942], 2, pp. 1-23).
Nel 1942 anche Dohrn non fu più in grado di retribuirlo a causa di ostacoli legali e così, ultimata la monografia sui teleostei, Padoa dovette lasciare Napoli per recarsi a Milano, dove trovò occupazione nel commercio degli scambi ferroviari.
L’anno successivo, i mutamenti politici gli permisero di tornare a Firenze in attesa dell’opportunità di riprendere la sua attività di lavoro. Si stabilì presso l’Istituto di anatomia comparata e partecipò ai lavori della squadra di resistenza del quartiere di Oltrarno.
Nello stesso periodo, tra l’autunno del 1943 e la primavera del 1944, scrisse Storia naturale del sesso (Torino 1948), una rigorosa monografia di sintesi che riunisce le conoscenze sulla riproduzione e sul sesso negli animali e nelle piante. Il volume, che fa il punto sulle conoscenze nel tema e tratta in particolare di genetica, citogenetica, fisiologia della fecondazione, chimica degli ormoni e inversione sperimentale, contribuì alla consacrazione della biologia sessuale come nuova tematica di ricerca nel nostro paese.
Al termine della guerra, nel 1945 Padoa ottenne l’incarico dell’insegnamento di biologia all’Università di Siena. Vi rimase per otto anni, durante i quali vinse il concorso per l’ordinariato ma subì anche lo scatenarsi di una grave forma di artrite che minò pesantemente la sua salute, bloccandolo per lunghi periodi. In quest’epoca si affiancò come assistente il giovane biologo Pietro Omodeo, cui trasmise anche il profondo interesse per le tematiche evoluzionistiche.
Sebbene avesse da qualche anno aderito al Partito comunista italiano, nell’estate del 1948, quando il caso Lysenko approdò in Italia, Padoa fu tra i primi, con Giuseppe Montalenti e Adriano Buzzati Traverso, a battersi in difesa della verità e a opporsi alla lotta e alla propaganda sovietica contro l’autonomia della scienza, entrando in aspra polemica con i vertici del suo partito. Consigliere comunale a Siena dal 1951 al 1955, nel 1952 prese pubblicamente posizione contro il riarmo e la guerra batteriologica.
A Siena preparò l’importante trattato Biologia generale, che ebbe tre edizioni (Torino 1953; Milano, 1962, 1968), sul quale cui si sono formate diverse generazioni di studiosi. L’opera rispecchiava il programma di insegnamento del suo corso, che partiva coi batteri e giungeva fino all’uomo, discutendo anche la questione degli uomini fossili e della loro evoluzione e cogliendo l’impatto delle nuove metodologie e delle tecniche sugli studi biologici.
Nel 1954, fu chiamato a succedere a Nello Beccari sulla cattedra di anatomia comparata dell’Università di Firenze. Qui si adoperò per l’ammodernamento dell’Istituto e per reperire i fondi necessari per avviarlo alla microscopia elettronica. Sebbene invalidato dall’artrite, continuò personalmente a lavorare sul differenziamento del sesso negli anfibi.
In particolare, intervenendo su uova di rana indivise, riuscì a ottenere la distruzione delle cellule germinali tramite irradiazione ultravioletta del polo vitellino e realizzò l’inversione sessuale completa dei genotipi, facendo sviluppare le gonadi sterili come testicoli o come ovari mediante la somministrazione rispettivamente di testosterone o estradiolo (Il differenziamento sessuale delle gonadi di Rana esculentarese sterili dall’irraggiamento delle uova indivise, in Boll. Zool., XXXI [1964], pp. 811-825).
Progressivamente, si dedicò sempre di più alla produzione di articoli di sintesi e alla trattatistica, producendo periodicamente nuove edizioni aggiornate delle sue opere principali. Affrontò sempre più attivamente il tema dell’evoluzione, pubblicando anche la traduzione di alcuni scritti di Thomas H. Huxley (Il posto dell’uomo nella natura ed altri scritti, Milano 1956), preceduti da un’accuratissima introduzione storica, agile ma esauriente. Interamente dedicato all’evoluzione è anche Storia dell vita sulla terra. L’evoluzione degli animali e delle piante (Milano, 1959), in cui Padoa fondeva la sua esperienza di embriologo e genetista con le conoscenze evoluzionistiche maturate negli anni in ambienti internazionali. Nel libro, oltre a confutare il lamarckismo, negava categoricamente l’evoluzione per cause interne, il vitalismo e il finalismo. Con la sua precoce e ampia opera di divulgazione della nuova sintesi, insieme a Montalenti, contribuì in maniera determinate alla creazione di una storiografia evoluzionistica in Italia.
Nel 1963 dette alle stampe il Manuale di anatomia comparata dei vertebrati (Milano), che ripubblichò in edizioni aggiornate nel 1969 e nel 1978 e che costituì, per lungo tempo, il testo di riferimento per l’insegnamento e lo studio della materia in Italia. In esso emerge, ancora una volta, l’evoluzione come elemento centrale della sua impostazione anatomo comparativa.
Negli anni Settanta l’artrite si aggravò notevolmente e il suo stato di salute peggiorò ancora. Gli ultimi anni lo videro impegnato nella stesura di alcune voci per l’Enciclopedia medica Italiana e per l’Enciclopedia del Novecento (Anatomia comparata, Biologia, Adattamento, Evoluzione, l’ultimo in collaborazione con Montalenti), che con rara chiarezza, capacità di sintesi ed esaustività, illustrano anche al grande pubblico i temi che avevano costituito l’essenza della sua carriera.
Quale riconoscimento per la sua attività di studioso, gli furono conferiti: il Premio Bologna per la biologia (1959), il Premio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei (1976) e la Medaglia d’oro del ministero della Pubblica Istruzione ai benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte (1976).
Morì a Livorno il 24 agosto 1980.
Opere: L’elenco delle pubblicazioni di Padoa si trova in B. Baccetti, E. P. e lo sviluppo della biologia italiana, in Boll. Zool., XLVII (1980), pp. 419-434. Oltre agli scritti già citati, si ricordano: Caratteri legati al sesso nel piumaggio dei polli ed inversione sessuale sperimentale, I, in Boll. Soc. Ital. Biol. Sper., V (1930), pp. 1-5; Accrescimento corporeo e ormoni sessuali nei polli, in Mon. Zool. Ital., XLII (1931), pp. 193-202; Caratteri legati al sesso nel piumaggio dei polli e inversione sessuale sperimentale, ibid., XLIII (1932), pp. 85-90; Effetti della castrazione nei rettili, ibid., XLIV (1933), suppl., pp. 209-211; Ricerche sperimentali sui pori femorali e sull’epididimo della lucertola (lacerta muralis Laur.) considerati come caratteri sessuali secondari, in Arch. Ital. Anat. Embriol., XXXI (1933), pp. 205-252; Effetto paradossale (mascolinizzazione) sulla differenziazione sessuale di girini di Rana esculentatrattati con ormone follicolare, in Mon. Zool. Ital., XLVII (1936), pp. 285-289; La differenziazione del sesso invertita mediante somministrazione di ormoni sessuali. Ricerche con follicolina di Rana esculenta, In Arch. Ital. Anat. Embriol., XL (1938), pp. 122-172; Scutenik, una mutazione dominante nel quarto cromosoma di Drosophila melanogaster, in Mon. Zool. Ital., vol. 49 (1938), pp. 279-284; Dati su alcuni mutanti e sulla frequenza del loro “crossing-over” nella metà sinistra del secondo cromosoma di Drosophila melanogaster, in Mon. Zool. Ital., vol. 49 (1939), pp. 311-318; Geni e ormoni sessuali, in Scientia, LXXX (1946), pp. 24-27; Genotipi e fenotipi sessuali negli anfibi, in La ricerca scientifica, 1948, pp. 1-17; Estrone, progesterone e differenziamento sessuale in Rana esculenta, con M. Vegni Talluri, in Arch. Ital. Anat. Embriol., LVI (1951), pp. 349-364; La selezione naturale, in L’Illustrazione scientifica, CXI (1959), pp. 12-17; Le gonadi di girini diRana esculentada uova irradiate con ultravioletto, in Mon. Zool. Ital., LXX-LXXI (1962-63), pp. 238-249; Qualche precisazione sulla possibilità di distruggere con l’ultravioletto il plasma germinale delle uova di Rana esculenta, in Boll. Soc. Ital. Biol. Sper., XL (1963), pp. 272-275; Storia naturale e storia umana, in Atti del XXXVII Convegno U.Z.I., in Boll. Zool., XXXV (1968), pp. 243-255; Adattamento, in Enciclopedia medica italiana, I, Firenze 1973, pp. 443-455; Anatomia comparata, con N. Beccari, ibid., pp. 1644-1662; Biologia, in Enciclopedia del Novecento, I, Roma 1976, pp. 465-486; Evoluzione, con G. Montalenti, in Enciclopedia medica italiana, IV, Firenze 1978, pp. 454-474. Pubblicò anche scritti di interesse politico: Il parere del professor P. sul riarmo e la guerra batteriologica, in Il nuovo corriere, 25 aprile 1952, p. 4; Perché sono comunista. Conferenza tenuta al teatro Moderno di Livorno (Livorno 1956).
Fonti e Bibl.: All’Università di Firenze, presso la Biblioteca di scienze, sede di biologia animale, si conserva la miscellanea di P., unificata con quella di N. Beccari per volontà dei due studiosi; essa comprende circa 15.600 estratti di biologia, anatomia comparata ed embriologia. Notizie biografiche su P. si trovano in: B. Baccetti, E. P. e lo sviluppo della biologia italiana, cit.; Id., La zoologia a Firenze, in Storia dell’Ateneo fiorentino, Firenze 1984; B. Mascherini, Le miscellanee delle Biblioteca di biologia animale dell’Università degli Studi di Firenze, in Atti della società toscana di scienze naturali. Memorie, s. B, XCVIII (1991), pp. 135-152.