PISANI, Emanuele
PISANI (Pisana), Emanuele (Emmanuele). – Nacque a Modica, in provincia di Ragusa, il 28 maggio 1846, figlio unico di Ferdinando e di Grazia Migliorisi.
Registrato allo stato civile del Comune di Modica come Emmanuele Pisana (ma si firmò sempre Emanuele Pisani), dopo gli studi elementari e secondari di primo grado seguiti privatamente, nel 1863 conseguì la licenza presso il ginnasio di Modica. Negli anni successivi frequentò il liceo Francesco Maurolico di Messina, dove si licenziò nel 1865; nello stesso anno conseguì inoltre il diploma di maestro elementare. Nel 1866 a Palermo fu abilitato all’insegnamento della matematica nelle scuole tecniche e normali e iniziò subito a insegnare nelle scuole secondarie di Modica (dapprima nel ginnasio, poi nella scuola tecnica, infine nell’istituto tecnico) dove, tranne che per un breve periodo trascorso nella scuola tecnica di Canicattì (Agrigento), rimase fino al 1890. Vincitore di concorso per la cattedra di ragioneria e computisteria nell’istituto tecnico di Napoli, che avrebbe dovuto occupare dall’anno scolastico 1890-91, preferì invece accettare, dal 1° luglio 1890, la nomina a ispettore centrale per l’istruzione tecnica di secondo grado presso il ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1891 vinse, ottenendo un lusinghiero giudizio da parte della commissione giudicatrice, il concorso a cattedra di computisteria e ragioneria presso la Scuola superiore di commercio di Bari, dove prese servizio nel dicembre del 1891 e della quale il 1° maggio 1892 diventò direttore. Rinunciò alla direzione l’anno successivo, in seguito alla morte della madre, che contribuì ad alimentare in Pisani una crisi depressiva. Ripresosi, il 23 ottobre 1896 sposò Concetta Caruso, dalla quale non ebbe figli. Nel 1898 perse il padre e l’anno successivo dette le dimissioni dalla scuola pugliese per ritirarsi nella sua città natale.
Benché nella sua vita abbia pubblicato molti lavori, e non solo di ragioneria, il suo nome resta indissolubilmente legato all’invenzione della statmografia, un congegno contabile in partita doppia basato sulla logica del giornalmastro a cui Pisani associò la teorica ‘materialistica’ per spiegare il concreto funzionamento dei conti.
Presentò per la prima volta la sua invenzione in forma manoscritta in occasione di un concorso bandito durante il Congresso agrario interprovinciale di Sicilia, svoltosi a Palermo nel luglio del 1875. Sempre a Palermo, nel medesimo anno, illustrò la statmografia nella sezione di economia politica del I Congresso della Società italiana pel progresso delle scienze, dove ottenne numerosi apprezzamenti e il premio della speciale commissione. La ripresentò, questa volta in maniera formalizzata, nel 1879 a Roma, in occasione del I Congresso nazionale dei ragionieri italiani. Nello stesso anno diede alle stampe il volume Rendiconto dei fatti amministrativi per bilanci sintetico-analitici. Applicazione ad un’azienda agraria, dove illustrò appunto la statmografia applicata a un’azienda agricola.
Il volume fu ristampato, con piccoli aggiustamenti, nel 1880 e in tale opera apparve per la prima volta il termine statmografia (da statmos e grapho, ‘bilancia’ e ‘scrivo’; poiché Pisani utilizza il termine bilancio come sinonimo di ‘conto’, il termine può interpretarsi come ‘scrivo nel conto’).
Nel 1891, in virtù del r.d. 622 del 2 ottobre (in Raccolta Ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d’Italia, parte principale, IV, Roma 1891, p. 3884), la statmografia venne inserita nei programmi di insegnamento degli istituti tecnici del regno.
Dal punto di vista operativo, la statmografia prevede la presenza di quattro documenti: il quadro della contabilità (un ‘piano dei conti’ rigidamente determinato), il libro delle minute dei conti (una ‘prima nota’ strutturata), il libro dei bilanci sintetici (un registro per la registrazione cronologica, che ha la forma di un giornalmastro) e il libro dei bilanci analitici (un registro per la rilevazione sistematica, che contiene lo svolgimento dei conti sintetici).
Pisani definì la statmografia quel «[…] metodo di scrittura doppia, a forma sinottica, che mantiene la bilancia differenziale tra i fatti statici da una parte, e i fatti dinamici dall’altra» (La statmografia (nuovo metodo di scritture per bilancio), 1886, p. III). Essa si basa sulla teorica ‘materialistica’, che non è molto distante da quella dei conti ‘a valore’ propugnata da Fabio Besta, ma la ‘costruzione’ contabile è simile alla logismografia di Giuseppe Cerboni. Per tale motivo da molti è considerata – a torto perché dotata di una propria originalità – come una copia di quest’ultima (Massa, 1897, p. 366; Bellini, 1898, p. 353; Capparozzo, 1903, p. 101; Sanguinetti, 1903, pp. 121 s.) o come una variante del giornalmastro (Mondini, 1894, p. 81; Vianello, 1907, p. 193; De Gobbis, 1912, p. 195; Besta, 1916, p. 459; D’Alvise, 1934, p. 556; Della Penna, 1950, pp. 370 s., 381).
Tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento si raccolsero intorno a Pisani alcuni studiosi e professionisti come Gaspare Rossi, Antonino Burrascano, Giuseppe Capparozzo, Antonio Marchi, Salvatore Bruno, Pietro Giardina. Tuttavia, con la morte del maestro tale gruppo si dissolse rapidamente. Marchi, che rivestì il ruolo di ragioniere capo dell’amministrazione provinciale della Basilicata, a partire dal 1889 e per alcuni lustri applicò la statmografia alle scritture di tale amministrazione.
In tempi relativamente recenti vi è chi ha tentato di rivalutare la figura e l’opera di Pisani, ritenendolo anche un precursore della contabilità matriciale, oggi attuabile mediante i fogli elettronici (Arena, 2003, pp. 154-172).
Pisani ricevette numerosi riconoscimenti, fra cui quelli di cavaliere dell’Ordine della corona d’Italia (1877), cavaliere ufficiale (1892), commendatore (1893). Nel 1900 fu nominato presidente del Collegio dei ragionieri di Modica.
Morì a Modica il 17 novembre 1915, dopo aver speso buona parte della sua esistenza a cercare di diffondere la statmografia e a difenderla dalle critiche dei suoi detrattori.
Opere. L’elenco completo delle opere a stampa di Pisani – oltre cento tra monografie, opuscoli e articoli – si trova nel volume: S. Coronella - S.A. Gambino, E. P. nella storia della ragioneria, Roma 2011, pp. 25-32. Tra le più rilevanti si ricordano: Rendiconto dei fatti amministrativi per bilanci sintetico-analitici. Applicazione ad un’azienda agraria…, Ragusa (Modica) 1879; La statmografia applicata alle aziende private con applicazione ad un’azienda agraria, Ragusa (Modica) 1880; La statmografia (nuovo metodo di scritture per bilancio). Applicazione alle aziende pubbliche, Siracusa 1886; Elementi di ragioneria generale, Roma 1901.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Ragusa, Stato civile, Modica, vol. 11793 (anno 1846, atto di nascita di E. P.).
A. Marchi, La statmografia nei suoi principii e nelle sue applicazioni, Potenza 1893; E. Mondini, La ragioneria generale, Como 1894; G. Massa, Trattato di ragioneria teoretica, Milano 1897; C. Bellini, Trattato elementare teorico-pratico di ragioneria generale, Milano 1898; G. Capparozzo, Logismografia e statmografia, in Rivista di ragioneria, II (1903), 4, pp. 101-106; A. Sanguinetti, I nuovi orizzonti della ragioneria italiana, Parma 1903; G. Rossi - A. Burrascano, Vantaggi della statmografia sulla logismografia. Applicazione nell’azienda di Stato, Messina 1906; V. Vianello, Istituzioni di ragioneria generale, Napoli 1907; S. Bruno, Statmografia e logismografia, estratto dalla Rivista Siciliana di Ragioneria, Palermo 1909; Id., Evoluzioni statmografiche, Torino 1912; F. De Gobbis, Ragioneria generale, Milano-Roma-Napoli 1912; G. Rossi, Statmografia, Milano 1913; F. Besta, Ragioneria generale, III, Milano 1916; P. D’Alvise, Principii e precetti di ragioneria per l’amministrazione economica delle aziende, Padova 1934; F. Della Penna, Le istituzioni contabili, II, Roma 1950; F. Melis, Storia della ragioneria, Bologna 1950; E. Giannessi, I precursori in economia aziendale, Milano 1980; P. Arena, Statmografia e foglio elettronico nella composizione della struttura matriciale, in Contabilità e cultura aziendale, III (2003), 2, pp. 154-172; S. Coronella, La ragioneria in Italia nella seconda metà del XIX secolo, Milano 2007; S. Coronella - S.A. Gambino, E. P. nella storia della ragioneria, Roma 2011; E. P.: la vita e le opere, in Contabilità e cultura aziendale, XIII (2013), 1, pp. 117-151.