emazia
Globulo rosso del sangue, eritrocita. Le e. rappresentano gli elementi corpuscolari del sangue, insieme con i leucociti e le piastrine. Nei Vertebrati il loro numero varia da 33.000 per millimetro cubo (come nell’anfiuma, un Anfibio Urodelo) a 6÷19 milioni nei Mammiferi; nell’uomo, normalmente, in un millimetro cubo di sangue sono contenuti circa 5.000.000 di e. (nella donna 4÷4,5 milioni). In tutti i Vertebrati le e. sono ovali e posseggono il nucleo; fanno eccezione i Mammiferi, che hanno le e. anucleate e di forma circolare (ma nei Camelidi sono ellittiche). La loro dimensione varia da 2,5 a 10 μm nei Mammiferi, raggiunge 78 μm nell’anfiuma. Nell’uomo le e. hanno forma discoidale lievemente biconcava, diametro di circa 7 μm. Esaminate a fresco hanno colore rosso arancione; negli strisci colorati assumono i colori acidi (eosina). Il nucleo scompare progressivamente nel corso dei processi maturativi cellulari, i quali sono anche accompagnati da modificazioni tintoriali del citoplasma (➔ eritropoiesi). La funzione principale delle e. è il trasporto di ossigeno ai tessuti, proprietà conferita dall’emoglobina in esse contenuta e intimamente connessa alla respirazione. In varie condizioni morbose le e. possono mostrare disuguaglianza di forma (poichilocitosi), di dimensioni (anisocitosi), di colore (anisocromia); la colorabilità è in rapporto al contenuto in emoglobina: a seconda che sia accentuata, normale o diminuita, si parla di ipercromia, normocromia, ipocromia.