embedded journalism
<ëmbèdid ǧë'ënëliʃëm> locuz. sost. ingl., usata in it. al masch. – Forma di giornalismo di guerra tipica di corrispondenti aggregati in vario modo alle truppe. La locuzione è nata nel 21° secolo e fa riferimento a giornalisti incorporati (ingl. embedded) nell'esercito statunitense. In realtà i corrispondenti di guerra, fin dalla loro origine, sono stati spesso aggregati agli eserciti mantenendo, però, fin dove possibile, una loro autonomia di movimento e di opinione. La politica dell'esercito degli Stati Uniti, in particolare in occasione dell'invasione dell'Iraq nel 2003, ha previsto un ricorso sistematico all'e. j.: i corrispondenti, infatti, hanno avuto l'opportunità di seguire le truppe da vicino, dopo aver anche ricevuto un addestramento specifico, ma è stato loro chiesto di sottoscrivere accordi specifici con l'impegno di non rivelare informazioni suscettibili di danneggiare la condotta della guerra, pena l'allontanamento dal teatro delle operazioni. Questo modo di procedere in accordo con i comandi militari è stato considerato da alcuni come inevitabilmente dannoso per l'indipendenza d'opinione dei giornalisti.