embriologia
Disciplina che studia i fenomeni dello sviluppo dell’essere vivente (ontogenesi), cioè la serie di cambiamenti che subisce l’uovo per realizzare la forma e l’organizzazione specifica dell’individuo adulto. Il giovane organismo che si va formando si chiama embrione. I primi momenti del suo sviluppo, cioè il susseguirsi di divisioni cellulari della segmentazione dell’uovo, e le prime fasi del suo accrescimento e del differenziamento dei tessuti (embriogenesi), sono oggetto di studio dell’e. generale, che in senso lato comprende anche lo studio delle cellule sessuali e della fecondazione. L’e. ha anche il compito di studiare lo sviluppo degli organi (organogenesi). L’applicazione dei metodi biochimici e citogenetici ha consentito lo sviluppo dell’e. molecolare, che studia il differenziamento cellulare e le interazioni cellulari nella morfogenesi.
I primi tentativi di interpretazione dei fenomeni dello sviluppo e le prime descrizioni di embrioni risalgono al 17° sec. con G. Fabrici d’Acquapendente, W. Harvey e M. Malpighi. Fu Harvey a formulare per primo l’importante principio che tutti gli animali provengono dall’uovo per una graduale comparsa delle varie parti dell’essere futuro, ma fino alla metà del 18° sec. prevalsero le dottrine preformistiche o ‘evolutive’ dello sviluppo. A queste si oppose la teoria della postformazione o epigenesi di K. F. Wolff (1774), che si può considerare l’iniziatore della e. moderna. Un grande impulso all’e. venne dal perfezionarsi del microscopio e della tecnica microscopica: la scoperta dei foglietti germinativi (1817), quella dell’uovo dei Mammiferi (1827) e della corda dorsale in quanto asse scheletrico di sostegno comune all’embrione di tutti i Vertebrati, furono le tappe più significative dell’e. sperimentale. Con l’avvento delle teorie evolutive, per opera del darwinismo in particolare, l’e. ha fornito importanti indizi sulle genealogie degli animali. La legge biogenetica fondamentale (l’ontogenesi ricapitola la filogenesi) legata al nome dello zoologo Ernst Haeckel (1834-1919) è uno dei prodotti di queste nuove correnti del pensiero che dominarono nella seconda metà del 19° secolo. È del 1880 la pubblicazione, da parte di W. His, del primo trattato sull’anatomia dell’embrione umano. Grazie ai progressi della biologia nel 19° sec., in partic. nel campo della citologia, le conoscenze embriologiche si arricchirono di risultati riguardanti l’organizzazione dell’uovo come espressione di una predeterminazione delle caratteristiche strutturali e funzionali dell’adulto. Il successo di queste ricerche culminò con la scoperta dell’induzione embrionale, che portò infine lo studio del problema dello sviluppo prima nel campo chimico e poi in quello molecolare.