embrione
Prodotto del concepimento derivante dalla cellula uovo fecondata, lo zigote. Lo sviluppo embrionale si verifica attraverso vari passaggi, che portano alla formazione di quelli che saranno gli organi definitivi dell’adulto, con il relativo differenziamento di cellule e tessuti. La maggior parte dei geni che svolgono ruoli importanti nelle prime fasi dello sviluppo discende da un gene ancestrale (od omologo) presente nell’informazione genetica complessiva (genoma) di ogni specie. Questi geni sono attivati in tempi e in regioni equivalenti in tutti i tipi di embrione, e i loro prodotti interagiscono nella costruzione dello schema dell’embrione seguendo la medesima logica. Solo successivamente i processi di sviluppo divergono, determinando la molteplicità di forme che si riscontra negli individui adulti. Nei Vertebrati appartenenti alla classe dei Mammiferi si rileva una peculiare precoce ‘deviazione’ dello sviluppo che porta alla formazione di un apparato accessorio, all’interno del quale l’embrione vero e proprio sarà adeguatamente protetto e potrà ricevere le sostanze nutritive tramite la circolazione sanguigna materna. Ciò si verifica nell’ambito della popolazione cellulare che deriva dall’uovo fecondato prima che sia stato impostato un riconoscibile schema di sviluppo dell’embrione stesso, quindi molto precocemente durante la gravidanza. La formazione dell’embrione umano ha inizio a partire dal decimo giorno successivo al concepimento. Tale fase, comprendente quelle che in embriologia vengono chiamate gastrulazione e neurulazione, ha come risultato un corpo embrionale. Lo sviluppo dei tessuti prosegue per conferire funzioni adeguate al corpo del nuovo individuo; con processi comuni a tutti i Vertebrati, tali funzioni assegnano a piccoli gruppi di cellule embrionali la funzione specifica di generare particolari regioni del corpo, assicurando in tal modo che questi gruppi di cellule si presentino in tre strati coordinati nelle proprie relative posizioni e proporzioni. Il tessuto che formerà l’intero embrione consiste essenzialmente di uno strato di cellule all’interno del quale si formano regioni che, durante il processo di gastrulazione, cambieranno forma e migreranno in modo tale da produrre una struttura cellulare a tre foglietti. L’insieme di cellule si suddivide in tre regioni: (a) la prima (regione dorsoassiale) è posta centralmente rispetto alla futura simmetria bilaterale del corpo, e formerà nel suo insieme la muscolatura e lo scheletro dell’asse dorsale del corpo; (b) la seconda regione è costituita da cellule che presentano una minore connessione tra loro e che, muovendosi lentamente tra le superfici degli altri due foglietti, danno luogo ad ampi strati di tessuto su entrambi i lati della regione dorsoassiale in fase di allungamento; (c) la terza regione migra per prima raggiungendo la linea mediana anteriore del tessuto dorsoassiale e si divide successivamente, a sua volta, in due regioni. La parte centrale della linea mediana è coinvolta nei processi di induzione neurale e neurulazione; essa, anteriormente al sito di migrazione gastrulare, si piegherà su sé stessa per formare una doccia, il rudimento dell’intero sistema nervoso. Questo fa sì che le cellule che rimangono nella posizione più periferica costituiscano il foglietto esterno definitivo del corpo, ossia l’epidermide dell’intero embrione. Esse formano inoltre alcune strutture supplementari al di fuori dell’embrione propriamente detto. Nella specie umana, già alla fine del primo mese di gravidanza, lo schema corporeo è quasi completo. (*)
→ Fecondazione assistita