ÁBRÁNYI, Emil
Nato a Pest il primo gennaio 1851; morto il 20 maggio 1920 a Budapest. Figlio del musicista Cornelio Ábrányi. Esordì a 16 anni con la poesia Il sogno della madre. Fu poeta fecondissimo ed ispirato, pubblicista, critico, drammaturgo e traduttore. Sono celebri le sue traduzioni del Cyrano de Bergerac (1898) e dell'Aiglon (1903) del Rostand. Collaborò ai Fövárosi Lapok, al Szabad Egyház, Delejtü, Haladás, Pesti Napló, Figyelö e al Magyarország, pubblicandovi le sue poesie, le sue critiche e le sue descrizioni di viaggi, che col titolo di Kóbor levelek (Lettere erranti) videro la luce nel Magyarország. Redasse più tardi la rivista Koszorú, organo della società letteraria Petöfi. Nel 1889 venne eletto deputato al Parlamento ungherese.
Ediz.: E. Ábrányi, Költeményei (Poesie), Budapest 1876; Ujabb költeményei (Nuove poesie: 1876-1881), Budapest 1882; Teréz és kisebb költemények (Teatro e poesie minori), Budapest 1884; Szabadság, Haza (Libertà, Patria), Budapest 1888; Epilog, Budapest 1894; Márciusi dalok (Canti di marzo), Budapest 1899; Költeményei, Budapest 1903; Lábán úr könnyei és egyéb elbeszélések (Le lacrime del signor L. ed altre novelle), Budapest 1904. Nel 1904 venne pubblicata un'edizione popolare delle sue poesie.