Poeta slovacco (Hodruš, Banská Štiavnica, 1900 - Bratislava 1979). Nella sua lirica si alternano visioni pessimistiche (Spoved´ "Confessione", 1922; Elixir, 1934), accenti profondamente religiosi (Himny k sláve Hosudarovej "Inni in gloria del Signore", 1926), motivi erotici (O láske neláskavej "Dell'amore ingrato", 1928), motivi politici (Spev vlkov "Il canto dei lupi", 1929), e l'angoscia di fronte alla tragedia dell'Europa (Moloch, 1938; Bábel "Babele", 1943; Dies Irae, 1946). Le raccolte degli ultimi anni sono caratterizzate da una meditazione continua sui rapporti fra gli uomini: Hudba domova ("La musica della casa paterna", 1965); Parižske romance ("Romanze parigine", 1969); Tvoj tanec žeravý ("La tua danza appassionata", 1976); Srdce pod Kaukazom ("Il cuore sotto il Caucaso", 1978).