FISCHER, Emil
Chimico, nato ad Euskirchen l'8 ottobre 1852, morto a Berlino il 15 luglio 1918. Fu allievo di A. von Baeyer, dal 1891 insegnò chimica organica all'università di Berlino. Nel 1902 vinse il premio Nobel per la chimica. Egli portò in tutte le sue ricerche una larghezza di vedute, una genialità, una tecnica incomparabili. Gl'innumerevoli lavori da lui pubblicati si possono classificare in grandi gruppi corrispondenti ciascuno a determinate e geniali direttive.
Portò un notevole contributo alla conoscenza delle sostanze coloranti: studiò i derivati fenilici del metano e in modo particolare il trifenilmetano, mostrando le relazioni fra questo e varie sostanze coloranti derivanti dall'anilina, specie nel gruppo delle rosaniline. Studiò i derivati della purina dei quali eseguì sintesi magistrali (Unters. in der Puringruppe, Berlino 1907). Mirabili sono le sue ricerche sugli zuccheri, dei quali stabilì definitivamente la composizione, identificando i numerosi isomeri e stereoisomeri; in tali ricerche si valse di un reattivo da lui scoperto, la fenilidrazina. Studiò anche i glucosidi e le relazioni fra questi e le sostanze tanniche (Unters. über Kohlenhydrate u. Fermente, Berlino 1909 e un secondo volume edito nel 1922 per cura degli allievi). Allo scopo di affrontare lo studio delle proteine effettuò anzitutto ricerche sistematiche sugli amminoacidi: trovò metodi per separarli, stabilì quali di essi sono fra i prodotti di demolizione delle molecole proteiche. Poi, per condensazione di questi, ottenne i polipeptidi somiglianti per le proprietà ai prodotti di digestione delle albumine. Studiò infine le proteine propriamente dette (Unter. über Aminosaure Polypeptide u. Proteine, Berlino 1906).