NOLDE, Emil
Nome d'arte del pittore e incisore Emil Hansen, nato a Nolde presso Tondern (Schleswig) il 7 agosto 1867 e morto a Seebüll (Holstein) il 15 aprile 1956. Dopo aver frequentato (1884-1888), una scuola di scultura in legno a Flensburg, lavorò in quel campo a Monaco e a Karlsruhe, dove studiò nel 1889 alla Scuola d'arti e mestieri. Dal 1892 al 1898 insegnò alla scuola del Museo d'arti e mestieri di San Gallo. Al 1896 risale il suo primo importante quadro, I giganti delle montagne, rifiutato all'esposizione annuale di Monaco. Allievo a Dachau di Adolf Hölzel nel 1899, viaggiò in quell'anno a Monaco, Parigi e Copenaghen. Intorno al 1904-1905 si comincia a intravedere nei suoi quadri (fiori e giardini), pur nell'impostazione generalmente impressionistica, una accentuazione del tocco, una dinamicizzazione del colore che sono le premesse per la successiva evoluzione del suo stile in senso decisamente espressionistico. Il segno esterno di questa svolta è il suo ingresso, nel 1906, nel gruppo "Die Brücke", che doveva lasciare l'anno successivo. L'ispirazione delle sue opere era ormai divenuta di carattere visionario, e talora grottesco, attinta ai grandi avvenimenti religiosi (grandi composizioni del 1909: la Cena, ora nella Fondazione Nolde di Seebüll; la Pentecoste, ecc.) o a un repertorio mitologico scaturito dalla sua stessa immaginazione (Il vecchio Pascià, Il guerriero e sua moglie, del 1912, ecc.).
Eseguiva anche (soprattutto in reiterati soggiorni all'isola di Alsen) paesaggi e marine, investiti da un allucinante potere di trasfigurazione, messo in opera dal colore disteso in grandi superfici. Nel 1910, essendo stata la sua Pentecoste rifiutata dalla giuria della Secessione di Berlino, partecipò, insieme agli altri artisti respinti, a quell'esposizione alla Galleria Macht da cui nacque la Nuova Secessione. Al 1912 risalgono alcune fra le opere di maggiore impegno di N.: il trittico di S. Maria Egiziaca (Essen, Museo Folkwang) e soprattutto il grande Altare della Passione in nove parti (con la Crocifissione al centro e altre Storie di Cristo, conservato attualmente nella Kunsthalle di Mannheim). Sempre in quell'anno N. espose con il "Blaue Reiter" alla Gall. Goltz di Monaco. Durante un viaggio compiuto nel 1913-14 al seguito della spedizione scientifica Külz-Leber nel Pacifico, attraverso la Russia, la Cina e il Giappone, è sempre il mito del primordiale e del demoniaco a suggerirgli l'interpretazione pittorica della natura e dell'uomo (acquarelli: Isolano del Mare del Sud, 1914, Kiel, Kunsthalle; Papua della Nuova Guinea, 1914, coll. privata, ecc.). Gli anni durante e dopo la prima guerra mondiale vedono il progressivo accrescersi della fama di N. fino alla grande mostra giubilare del 1927 a Dresda. Perseguitato dal nazismo, solo nel 1945 tornò al centro della vita artistica tedesca.
Nella sua opera, fra le più valide voci, anche sul piano europeo, dell'espressionismo tedesco, ha una parte di primo piano l'attività grafica (acqueforti, litografie, xilografie) iniziata nel 19o4 con le Phantasien e proseguita con costante e appassionato fervore (Acqueforti del porto di Amburgo, 1910; ecc.); per l'incisiva essenzialità del segno e la ricca varietà dei toni, essa contribuisce con piena coerenza a tracciare e ad arricchire la linea evolutiva dell'artista.
Il N. ha pubblicato inoltre una Selbstbiographie (Berlino 1931), autobiografia, proseguita con Jahre der Kämpfe (Berlino 1934) e con Das eigene Leben (Flensburg 1949). Vedi tav. f. t.
Bibl.: G. Schiefler, Das graphische Werk E. N.s bis 1910, Berlino 1911; Der Blaue Reiter (a cura di W. Kandinsky e F. Marc), 2ª ed., Monaco 1914, p. 64; E. Küppers, Rede gehalten zur Eröffnung der N.-Ausstellung in Hannover, Kestner-Gesellschaft, Hannover 1918; W. Waetzoldt, Deutsche Malerei seit 1870, Lipsia 1918, pp. 19, 22, 26, 46, 48, 69, 75; P. Westheim, Das Holzschnittbuch, Potsdam 1921, pp. 165 ss., 172 s.; M. Sauerlandt, E. N., Monaco 1921; id., E. N., Briefe a.d. Jahren 1894-1925. Berlino 1927; G. Schiefler, Das graphische Werk E. N.s 1910-25, Berlino 1927; Festschrift für N. anlässlich seines 60. Geburtstages, Dresda 1927 (con scritti di P. Klee, M. Sauerlandt, G. Schieffer e altri), P. F. Schmidt, E. N., Lipsia 1929; L. Justi, Von Corinth bis Klee, Berlino 1931, pp. 117-122; W. Grohmann, in U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler, XXV, Lipsia 1931, pp. 503-504 (con altra bibl.); E. Nolde, Holzschnitte (con introduzione di W. Haufmann), Brema 1947; id., Radierungen (con introduz. di W. Haftmann), Brema 1948; M. Raynal, Peinture moderne, Ginevra 1953, p. 312 e passim; H. Vollmer, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler des XX Jahrh.s, III, Lipsia 1956, p. 489 (con bibl.); W. Haftmann, E. N., Colonia 1958; id., Die Lithographien E. N.s, Stoccarda 1959.