SAX, Emil
Economista austriaco, nato a Jauernig (Slesia austriaca) l'8 febbraio 1845, morto a Volosca (Fiume) il 25 marzo 1927. Dopo avere svolto un'attività pratica nella Camera di commercio di Vienna e nella direzione delle ferrovie settentrionali austriache, divenne, nel 1879, deputato e professore all'università tedesca di Praga, dove insegnò fino al 1893. Dimessosi, si ritirò in Italia.
È uno dei principali rappresentanti della scuola psicologica austro-tedesca, che ha sostenuto, contro la scuola storica, la necessità di applicare il metodo deduttivo e ha richiamato l'attenzione sui problemi della scienza pura, specie su quello del valore. Il suo principale contributo fu l'applicazione della teoria marginale del valore al campo dei trasporti e a quello della finanza pubblica.
Le sue opere maggiori sono: Die Verkehrsmittel in Volks- und Staatswirtschaft (Vienna 1878-79, voll. 2; 2ª ed., 1918-22, voll. 3), in cui analizza l'economia dei trasporti, affermandone il carattere pubblico; Grundlegung der theoret. Staatswirtschaft (Vienna 1887), in cui elabora una teoria dell'economia pubblica e cerca di dimostrarla retta dalle stesse leggi del valore regolatrici di quella privata. Quest'ultima opera fu tradotta in italiano nella 5ª serie della Biblioteca dell'economista e fu seguita, non senza riserve, da G. Ricca Salerno, A. Graziani e C. A. Conigliani.
Ricordiamo inoltre: Die Wohnungszustände der arbeitenden Klassen und ihre Reform (Vienna 1869); Die Ökonomik der Eisenbahnen (ivi 1871); Das Wesen und die Aufgaben der Nationalökonomie (ivi 1884); Der Kapitalzins (Berlino 1916).
Bibl.: E. v. Beckerath, Ein Nachruf auf E. S., in Zeitschrift für Nationalökonomie, 1929.