SCHUMACHER, Emil
Pittore, nato a Hagen il 29 agosto 1912. La sua prima educazione avviene a Hagen dove il mondo culturale artistico ha come punto di riferimento, fin dall'inizio del secolo, il museo Folkwang e la personalità di Ch. Rohlfs. S. studia poi alla Kunstgewerbeschule di Dortmund dal 1932 al 1936, e ha modo di conoscere l'arte tedesca ed europea d'avanguardia, prima dell'isolamento in cui cade la Germania per la politica culturale del nazismo. Durante la guerra lavora come disegnatore industriale. Nel dopoguerra, nel clima di rinnovata apertura e libertà, S. soggiorna a Parigi (1951) e viene in contatto con i principali esponenti della pittura informale. Cominciano allora i suoi primi esperimenti sull'elemento materia-struttura nella pittura. Queste prime ricerche lo portano ai cosiddetti "oggetti tattili" (Tatobjekte), strutture fatte da materiali diversi (cartone ondulato, fili di ferro, chiodi, gesso, colla), esposte a Wuppertal nel 1957 e a Parigi nel 1958. In seguito la ricerca materica viene reinserita nell'ambito delle tecniche tradizionali della pittura: l'impasto pittorico è l'elemento concreto, materia-colore-forma, che si raggruma e si stratifica, e sul quale S. scava solchi, fenditure, incide linee, segni densi di significato, tracce di "gesti" che, più che all'artista, sembrano appartenere alla materia stessa.
S., che ha svolto anche attività didattica alle Accademie di Amburgo e Karlsruhe, ha preso parte alle più importanti manifestazioni di arte contemporanea, ricevendo numerosi riconoscimenti (premiato alla Biennale di Tokyo nel 1959; alla Biennale di Venezia nel 1962; alla Biennale dell'incisione di Tokyo nel 1966, ecc.). Vedi tav. f. t.
Bibl.: F. Bayl, Die Tatobjekte Emil Schumachers, in Art International, I, 1957; E. Sylvanus, E. Schumacher, Reklenghausen 1959; W. Schmalenbach, E. Schumacher, in Quadrum, XVII, 1964.