GEBHART, Émile
Scrittore francese, nato a Nancy il 19 luglio 1839, morto a Parigi il 21 aprile 1908. Entrò nel 1860 alla scuola francese di Atene dove si occupò di arte e di letteratura ellenica; e ne trasse materia per un lavoro su Praxitèle (1864) e un Essai sur la peinture de genre dans l'antiquité (1869). Si volse poi alla storia d'Italia e a quella delle idee religiose e morali nel Medioevo e nel Rinascimento, e pubblicò una serie di opere (edite a Parigi) in cui seppe, col suo agile talento letterario, mettere in bel rilievo uomini, fatti, idee del passato. Nel 1876 uscì De l'Italie, Essais de critique et d'histoire. Poi, successivamente, Rabelais, La Renaissance et la Réforme (1877); Les origines de la Renaissance en Italie (1879); Introduction à l'histoire du sentiment religieux en Italie depuis la fin du XIIIe siècle jusqu'au Concile de Trente (1884); L'Italie mystique histoire de la Renaiśsance religieuse au moyen-âge (1890; trad. it., Bari 1911); Moines et papes (1896). Conservava tuttavia sempre l'inclinazione verso l'arte; e ne fanno prova le sue biografie di Botticelli (1904) e di Michelangelo (1908). Fu professore applaudito di letteratura dell'Europa meridionale alla Sorbona dal 1880: e il successo lo spinse verso la letteratura di fantasia. Pubblicò, così, Autour d'une tiare, 1075-1085 (1894), Cloches de Noël et de Pâques (1900), D'Ulysse à Panurge (1902), ecc., che ricordano un poco Anatole France. Membro dell'Accademia delle scienze morali e politiche, entrò, nel 1904, all'Académie française. G. non appartiene alla serie dei grandi storici; ma fu uno studioso colto e penetrante, un vivace e amabile espositore.