VANDERVELDE, Émile
Uomo politico belga, nato a Ixelles-Bruxelles il 25 gennaio 1866. Oriundo da una famiglia della borghesia liberale agiata, fece i suoi studî di diritto all'università di Bruxelles e divenne avvocato nel 1885. Ma, attirato più verso la scienza che verso il Foro, nel 1891 egli conseguì la laurea di dottore in scienze sociali. Insegnò nell'effimera Université Nouvelle e, molto più tardi, nel 1924, ebbe una cattedra all'università di Bruxelles. Nel 1885 aderi al partito operaio belga. Nel 1894, eletto membro della Camera dei rappresentanti, divenne il capo dei socialisti belgi; dal 1900 al 1918 fu presidente del Bureau Socialiste International. La parte da lui presa nella politica belga fu sempre considerevole. Già prima della guerra mondiale egli contribuì a far riavere il Congo al Belgio. Nel 1914 accettò il titolo di ministro di stato e nel 1916, divenuto ministro, fu incaricato del vettovagliamento civile e militare. Nel 1919 fu uno dei negoziatori belgi del trattato di Versailles. Ministro della Giustizia nei gabinetti d'unione nazionale Delacroix e Carton de Wiart, dal 1918 al 1922, egli realizzò una serie di utili riforme penitenziarie e fece votare la legge del 1919 che ridusse grandemente l'alcoolismo nel Belgio. Divenne ministro degli Affari Esteri nel gabinetto cattolico-socialista del visconte Poullet nel 1925, e conservò la carica nel gabinetto d'unione nazionale Jaspar, dal 1926 al 1927. Ridivenne poi ministro nel 1935, nel governo d'unione nazionale van Zeeland, ma si dimise il 29 gennaio 1937, dissentendo dall'atteggiamento neutrale del gabinetto riguardo alla guerra civile spagnola.
V. continuò tuttavia a consacrarsi a studî di dottrina e di scienze sociali, i principali dei quali sono: Le collectivisme et l'évolution industrielle (1900), Le socialisme agraire (1908), Le socialisme contre l'État (1918); Faut-il changer notre programme? (1923). In questi lavori egli si dimostra assai più fondamentalmente marxista della maggior parte dei socialisti belgi.
Bibl.: É. Vandervelde, L'homme et son oeuvre, Bruxelles 1928; E. van den Berghe, É. V. Sa doctrine, son action, Courtrai 1928.