Peruzzi Toscanelli, Emilia
Patriota (Pisa 1827 - Antella, Firenze, 1900). Proveniente dalla ricca famiglia Toscanelli, borghese di tendenze liberali, manifestò fin da giovane un particolare interesse agli avvenimenti politici, anche grazie alle riunioni e alle discussioni che si tenevano nel salotto della casa paterna. Nel 1850 sposò Ubaldino Peruzzi e nel 1859 lo accompagnò a Parigi a perorare presso Napoleone III l’unione della Toscana al Regno d’Italia. Nel 1861 si trasferì a Torino per seguire il marito, prima ministro dei Lavori pubblici e poi dell’Interno; tornò, infine, di nuovo a Firenze nel 1864. Cattolica, fu grande ammiratrice di Gioberti e rimase sempre fedele a una soluzione moderata della questione nazionale. Negli anni in cui Firenze fu capitale, il suo salotto di Borgo dei Greci rappresentò un importante centro di aggregazione dei maggiori intellettuali del tempo, dove si discuteva di politica, economia e cultura. A partire dal 1871, con il trasferimento della capitale a Roma, il salotto perse importanza anche se continuò a ospitare voci nuove e giovani come quelle di Vilfredo Pareto e Sidney Sonnino. Nella seconda metà del 1872, cominciò a interessarsi alla questione femminile rimanendo comunque assai lontana dalla battaglia democratica del movimento emancipazionista del quale non condivise mai le posizioni. Dopo il ritiro del marito dalla vita politica attiva (Peruzzi era stato dal 1870 al 1878 sindaco di Firenze), la Toscanelli si trasferì con lui nella villa dell’Antella, dove trascorse gli ultimi anni della vita afflitta dalla cecità.