ORFINI, Emiliano degli
Patrizio folignate del sec. XV. Esercitò l'oreficeria e fu zecchiere pontificio. Fondò in Foligno, nella propria casa, una tipografia che fu la sesta in ordine di tempo in Italia. L'attività di questa stamperia durò dal 1470 al 1472, e l'O. vi appare associato col tipografo maguntino J. Numeister (v.) e con i proprî fratelli, fra cui furono Mariotto e Antonio.
Su questi prototipografi sono assai scarse le notizie e la loro produzione è testimoniata soltanto da pochissimi libri: il De bello italico adversus Gothos di L. Bruni, del dicembre 1470, la famosa editio princeps della Divina Commedia, dell'11 aprile 1472, le Epistulae ad familiares di Cicerone, s. d., che si ritengono stampate prima del Dante. Va rilevato che il nome dell'O. manca nel colophon del Dante, ma la tradizione costante indica in lui il mecenate di quella edizione stampata certamente nella sua tipografia. Un documento scoperto di recente, riguardante un contratto per fornitura di carta alla tipografia degli O., datato 15 dicembre 1470, parrebbe comprovare che Emiliano e il fratello Mariotto fossero in quel tempo i soli proprietarî della tipografia, non figurando il nome del Numeister, il quale, venuto a Foligno verso il 1463 come copista, in un primo tempo più che socio di fatto dovette essere un abile tipografo alle dipendenze degli O. Sulla fine del 1474 Emiliano fu chiamato da Sisto IV alla zecca pontificia di Roma; l'ultimo documento conosciuto che lo riguarda è una procura fatta con atto del 4 settembre 1492 al figlio Pierfilippo.
Bibl.: M. Faloci-Pulignani, L'arte tipografica in Foligno nel sec. XV, in La bibliofilia, I (1899-1900), pp. 283-290; II (1900-01), pp. 23-35, 216-224; E. Martinori, Annali della Zecca di Roma: Sisto IV, Innocenzo VIII, Roma 1918; T. Valenti, Gl'inizi della tipografia degli Orfini in Foligno, in La bibliofilia, XXVII (1925-26), pp. 348-370.