AMBASZ, Emilio
Architetto e designer argentino, nato il 13 giugno 1943; ha studiato all'università di Princeton conseguendo il Master of Architecture; è stato curatore di design al Museum of Modern Art di New York (1970-76). Appartengono a quel periodo le mostre Italy: the new domestic landscape (1972); The architecture of Luis Barragan (1974); The Taxi project (1976). Cofondatore dell'Institute for architecture and urban studies di New York, ha insegnato a Princeton, Ulm (Germania) e in molte università americane.
Costanti della sua ricerca sono il rapporto con la natura conseguito mediante l'uso di un repertorio personale di forme (incisioni nella morfologia del suolo, leggere emergenze che segnalano la presenza di spazi sotterranei, uso netto e diretto di geometrie semplici, spazi ipogei, massiccio impiego di materiali naturali), e una concezione esemplare dell'architettura in quanto forma di natura realizzata dall'uomo, atto simbolico e mitico.
Tra i progetti più noti si ricordano il Centro botanico Lucille Helsell (San Antonio, Texas), inaugurato nel 1988, un giardino botanico chiuso e sotterraneo illuminato da grandi serre-lucernaio, monumenti nel paesaggio texano; gli Schlumberger research laboratories (Austin, Texas); l'Union Station (Kansas City, Missouri), riuso di un grande e importante edificio neoclassico trasformato in un centro botanico: il progetto prevede la prosecuzione del vicino Liberty memorial park fin dentro l'edificio, la grande hall è trasformata in un paesaggio dell'Arcadia con boschi e ruscelli; la Plaza Mayor di Salamanca, il cui progetto trasforma la piazza in una cavea che contiene in piani interrati spazi per la cultura e l'incontro, mentre una piantata regolare di alberi con l'altezza delle chiome ricostruisce l'originaria quota stradale; lo Houston Center Plaza (Houston, Texas); numerose case unifamiliari; le sedi della Banca Lambert a Milano, Losanna e New York; la sistemazione dell'area dell'Esposizione universale di Siviglia del 1992 (il progetto vincitore del concorso consiste nella trasformazione di un'isola sul fiume Gualdalquivir in un parco, con un bacino lacustre, destinato a ospitare i padiglioni espositivi).
Detentore di molti brevetti di disegno industriale e meccanico, A. è consulente per il design della Cummins Engine Co. È autore (con G. Piretti) delle sedie e poltrone per ufficio Vertebra, la cui progettazione è fondata sull'elegante integrazione strutturale del sedile, dello schienale e dei braccioli: la serie completa è presente nelle collezioni del Museum of Modern Art e del Metropolitan Museum of Art di New York. Numerosi i premi (IBD-1977; SMAU-1979; Compasso d'oro, 1981) e le pubblicazioni in tutto il mondo.
Bibl.: AA. VV., Emilio Ambasz: the poetic of pragmatic, New York 1988.