BIANCHI, Emilio
Nacque a Maderno (Brescia) il 26 sett. 1875 da Rocco e Antonietta Avanzini. Laureato in fisica nell'università di Padova nel 1898, assistente volontario presso l'istituto di fisica di quella città e presso l'osservatorio astronomico di Padova nel 1898-99, nell'agosto 1899 veniva chiamato quale assistente osservatore alla stazione astronomica internazionale di Carloforte nell'isola di San Pietro, prossima alla costa meridionale della Sardegna, stazione proprio allora creata - unica in Europa - per lo studio del problema della variazione delle latitudini.
A Carloforte il B. rimase sino al gennaio 1903, per passare poi alla specola del Collegio Romano a Roma. Nel 1906, per incarico dell'Accademia dei Lincei, fu alcuni mesi a Tripoli per determinare le coordinate astronomiche e, più ancora, per fare atto esplicito di affermazione italiana su quel territorio. I risultati di quella campagna sono contenuti in una memoria dei Lincei, vincitrice del premio Stambucchi.
Nel 1907 il B., promosso astronomo, conseguiva la libera docenza presso l'università di Roma, dalla quale, più tardi, riceveva l'incarico del corso di geodesia. Dal novembre 1913 alla metà del 1919 la sua attività fu totalmente esplicata alle dipendenze delle autorità aeronautiche (specie presso l'Istituto centrale aeronautico diretto da G. A. Crocco); dapprima dettò corsi sul problema della determinazione del punto da bordo di aeronavi e relativi esperimenti in volo, i primi fatti in Italia; partecipò poi al montaggio e collaudo delle nuove aeronavi; infine ebbe l'incarico di corsi di navigazione aerea e di aeronautica (statica e dinamica dei dirigibili) per gli allievi piloti dell'esercito e della marina. Le lezioni furono pubblicate, e i due volumi sulla statica e sulla dinamica dei dirigibili furono tradotti in inglese per l'istruzione dei primi piloti nordamericani.
Rientrato (nella seconda metà del 1919) all'osservatorio del Collegio Romano, il B. riprese il lavoro astronomico; poco dopo, in seguito alla morte di E. Millosevich, ebbe l'incarico della direzione dell'istituto. Nel gennaio 1922 passò alla direzione della Specola di Brera, per la quale optò dopo la vittoria di ambedue i concorsi per la direzione degli osservatori di Milano e di Roma. Dopo il trasferimento a Milano si attuò la creazione e l'avviamento della specola di Merate, succursale di Brera, con indirizzo prevalentemente astrofisico, specie per quanto riguarda problemi di statistica stellare, il problema delle parallassi stellari spettroscopiche e trigonometriche fotografiche, l'osservazione fotografica delle stelle doppie e la ricerca sulla più probabile distribuzione delle grandezze assolute per i diversi tipi spettrali, nonché la determinazione delle anomalie locali nel problema della variazione delle latitudini.
Il B. fu consulente del Comitato nazionale scientifico tecnico per la fornitura degli strumenti astronomici e geodetici in conto riparazioni e collaboratore del ministero dell'Educazione Nazionale per la riforma degli osservatori italiani, e dal 1927 fu presidente del Comitato astronomico in seno al Consiglio nazionale delle ricerche e presidente della Società astronomica italiana; fu ancora socio nazionale della R. Accademia dei Lincei, vicepresidente dell'Unione astronomica internazionale, oltre che incaricato del corso di astronomia presso l'università di Milano, e socio di vari altri istituti ed accademie.
Morì a Merate l'11 sett. 1941.
Il B. fu autore di numerossime pubblicazioni a carattere astronomico relative alle osservazioni da lui fatte di pianeti - Venetia (487), Brixia (521), 1908EP, Rachele (674)-ed a problemi di astronomia geodetica. Tra i più importanti si ricordano: Osservazioni fatte all'equatoriale Steinheil-Cavignato (1903), in Mem. ed osserv. del R. Oss. astr. del Collegio Rom., s. 3, IV, 1 (1904), pp. 15-26; Latitudine dell'Osservatorio astron. al Collegio Romano col metodo di Horrebow-Talcott,ibid., pp. 71-109; Osservazioni in meridiano dell'ascensione retta del lembo lunare nel 1906 (in collab. con E. Millosevich e G. Zappa),ibid., s.3, IV, 2(1907), pp. 31-40; Posizioni di stelle in meridiano (in coll. con E. Millosevich ed E. Tringoli),ibid., p. 95; Determinazione delle coordinate astronomiche di Tripoli d'Occidente, in Mem. dell'Acc. dei Lincei, s.5, VI(1906), pp. 205-266; Osservazioni del passaggio di Mercurio sul disco del Sole del 13-14 nov. 1907 (in coll. con E. Millosevich, G. Zappa ed E. Tringoli), in Rend. dell'Acc. dei Lincei, s. 5, XVI (1907), pp. 715-717; Alcune notizie sul termine z di Kimura nella variazione delle latitudini,ibid., XVIII(1909), pp. 106-110; Latitudine astronomica del punto trigonometrico di Monte Mario in Roma determinata negli anni 1904-5 (in coll. con A. Di Legge, G. Loperfido, E. Millosevich, V. Reina), in Commiss. geodetica ital., 1909, pp. 1-190; Differ. di longitudine fra Milano (Osserv. di Brera) e Roma (Monte Mario) determinata nei mesi di luglio e agosto 1907 (in coll. con V. Reina, L. Gabba e G. A. Favaro), in Pubbl. dell'Osserv. astronomico di Brera, L (1912), pp. 3-78; La latitudine di Roma negli anni 1912-13 e l'ipotesi dell'Hirajama, in Rend. dell'Acc. dei Lincei, s. 5, XXIV(1915), pp. 1115-1119; Sui valori del termine e nel problema della variazioni delle latitudini,ibid., pp. 1206-1212; Corso di astronomia nautica per la determinazione del punto a bordo di aeronavi, Roma 1915; Tavole astronomiche per la determinazione del punto, Roma 1915; Differenza di longitudine fra Roma (Monte Mario) e Napoli (Osservatorio di Capodimonte),determinata nei mesi di giugno e luglio 1909, parte I e II (in coll. con G. Zappa, F. Contarino, V. Nobile), in Comm. geod. ital., 1917, pp. 3-54; e 1918, pp. 3-57; Lez. d'aeronautica per allievi piloti di dirigibili,Volumi due, Roma 1917-1918; Il problema delle parallassi stellari, in Rend. del Sem. mat. e fis. di Milano, III(1929), pp. 224-250; L'Astronomia, Padova 1930; Dal Sistema solare all'Universo siderale, in Rend. dell'Ist. lomb. di sc. e lett., s. 2., LXIII (1930), I, pp. 19-42; Sul probabile pianeta transnettunico, in Rend. d. Sem. mat. e fis. di Milano, IV(1930), pp. 227-229; Velocità della luce ed espansione dell'universo (in coll. con G. Polvani e B. Finzi),ibid., VII(1933), pp. 397-432; La R. Specola di Merate e le sue ricerche, Milano 1941.
Bibl.: Notizie biografiche con bibliogr. in Ann. della R. Acc. d'Italia, VI(1933-34), pp. 101-107; Ann. della Pontificia Accademia delle Scienze, I (1936-37), pp. 116-24; C. Somigliana,Commemorazione,ibid., XIV (1941-42), pp. 173-87; L. Volta,Commemorazione di E. B., in Rend. dell'Ist. lombardo di sc. e lett., LXXXIII (1950), pp. 149-168.