Giurista e uomo politico (Milano 1814 - Roma 1892). Partecipò alle Cinque giornate di Milano (1848) e dovette poi rifugiarsi a Torino, nella cui univ. insegnò per qualche tempo economia politica. S'interessò di diritto tributario (Dell'imposta sulla rendita in Inghilterra e sul capitale negli Stati Uniti. Lettera al Cavour, 1856-57) e di diritto costituzionale (Delle forme parlamentari, 1865), fu deputato (dal 1861), membro di varie commissioni, ministro dei Lavori Pubblici (1867) e della Pubblica Istruzione (1867-69). In quest'ultima veste costituì (1868) una commissione per lo studio dei problemi relativi all'unificazione linguistica italiana, chiamandone alla presidenza A. Manzoni che ne trasse occasione per lo scritto Dell'unità della lingua e dei mezzi di diffonderla. Promosse il Novo Vocabolario della lingua italiana secondo l'uso di Firenze (il "Giorgini-B.", 4 voll., 1870-97), che ebbe scarsa diffusione. Lasciò anche una Vita di Federico il Grande (2 voll., 1874).