Dandolo, Emilio
Patriota (Varese 1830 - Milano 1859). Di famiglia nobile, studente ginnasiale a Milano, aderì giovanissimo al movimento antiaustriaco e partecipò alle battaglie più importanti delle Cinque giornate nel marzo 1848. Successivamente combatté contro gli austriaci in Lombardia e in Trentino, nella colonna comandata da Luciano Manara, che poi sarebbe stata inquadrata nell’esercito piemontese come Battaglione bersaglieri lombardi. Dopo aver partecipato all’ultima e sfortunata fase della guerra di indipendenza, accorse, sempre agli ordini di Manara, alla difesa della Repubblica romana, assieme al fratello Enrico e all’amico Luigi Morosini, che avrebbero entrambi trovato la morte in combattimento. Ferito anche lui a Villa Spada, andò in esilio in Svizzera e pubblicò a Torino, in quello stesso 1849, un apprezzato volume sulla sua esperienza (I volontari e i bersaglieri lombardi). Impossibilitato, per il veto delle autorità, a rientrare nell’esercito sabaudo, si dedicò alla scrittura, ai viaggi e alla cura del patrimonio familiare. Ottenne però di arruolarsi fra i bersaglieri in occasione della guerra di Crimea. Rientrato in Lombardia, fu sottoposto a stretta sorveglianza da parte della polizia. Malato di tubercolosi, morì nel 1859. I suoi funerali furono occasione di una grande dimostrazione patriottica.