DE BONO, Emilio
Generale, nato a Cassano d'Adda nel 1866. Sottotenente dei bersaglieri nel 1884, prese parte alla campagna d'Africa del 1887. Passò poi nello Stato maggiore. Da tenente colonnello partecipò alle campagne di Libia, guadagnandovi la croce di cavaliere dell'Ordine militare di Savoia. La guerra italo-austriaca lo trovò capo di Stato maggiore del 2° corpo d'armata, dalla quale carica passò a comandare un reggimento di bersaglieri, che guidò valorosamente nelle prime battaglie carsiche, meritando una prima medaglia d'argento al valore. Una seconda ne guadagnò l'anno seguente, quale comandante della brigata Trapani, nella battaglia di Gorizia. Promosso maggior generale per merito di guerra, nell'offensiva del Trentino tenne successivamente il comando della brigata Savona e della 38ª divisione. Nel marzo 1918 fu incaricato del comando del IX corpo d'armata, alla testa del quale partecipò alla battaglia del Piave (giugno 1918) nel settore occidentale del monte Grappa. Fu insignito, per quest'azione, della commenda dell'Ordine Militare di Savoia. Tenente generale nello stesso anno guadagnò una terza medaglia d'argento, per il mirabile impulso dato al suo IX corpo d'armata, durante la battaglia di Vittorio Veneto. Finita la guerra il De Bono comandò per qualche tempo il XXII corpo d'armata e poi il corpo d'armata di Verona. Collocato in posizione ausiliaria speciale a sua domanda nel 1920, ebbe gran parte nell'organizzazione dei primi Fasci di combattimento e fu poi, nell'ottobre del 1922, uno dei quadrumviri della marcia su Roma. Richiamato in servizio subito dopo l'avvento del governo fascista, fu successivamente direttore generale della pubblica sicurezza, primo comandante generale della Milizia, governatore della Tripolitania (dove per le operazioni della Sirtica e del 29° parallelo ebbe, come comandante delle truppe, il grande ufficialato dell'Ordine Militare di Savoia), sottosegretario e poi ministro alle Colonie. Nel 1925 il De Bono fu nominato senatore e nel 1928 ministro di stato.