DE BONO, Emilio (XII, p. 443; App. I, p. 504)
Dopo la guerra etiopica, si venne, a mano a mano, distaccando dalla politica che Mussolini continuava a svolgere dopo il riconoscimento della conquista africana. Fece parte di un gruppo di senatori, che sommessamente si agitavano per impegnare il re in un'azione contro la politica mussoliniana. Come membro del Gran consiglio, votò il 24 luglio 1943 l'ordine del giorno Grandi, che determinò il crollo del governo fascista. Dopo l'8 settembre e la ripresa fascista fu accusato di "tradimento per aver sabotato la guerra e mancato al giuramento di fedeltà a Mussolini". Fu condannato a morte dal tribunale fascista di Verona, condanna che fu eseguita la mattina dopo, 11 gennaio 1944.