QUADRELLI, Emilio
QUADRELLI, Emilio. – Nacque a Milano l’8 gennaio 1863, da Paolo e da Luigia Bianchi (Milano, Comune, Ufficio ricerche anagrafiche). Studiò a Milano all’Accademia di belle arti di Brera con Francesco Barzaghi e Francesco Confalonieri (Vicario, 1994, p. 855). Nel 1883 partecipò all’Esposizione nazionale di belle arti di Roma e nel 1884 fu presente all’Esposizione della Società promotrice di belle arti di Torino (poi con continuità dal 1892 al 1894), come risulta dai cataloghi dell’epoca.
Nel 1889 partecipò all’Exposition universelle di Parigi. Raggiunse un certo successo con l’esecuzione in marmo di Ultimo bacio, scultura firmata e datata 1889 sul basamento, che rappresenta con enfasi e realismo l’ultimo saluto, sul letto di morte, di una donna all’uomo amato (Milano, cimitero Monumentale, Famedio, Galleria C-D ponente sup., monumento Volonté Vezzoli, nicchia 163). Nello stesso anno firmò una replica di questo gruppo scultoreo per la famiglia Folonari, in dimensioni ridotte, senza rappresentare la metà inferiore dei corpi dei due amanti (Brescia, cimitero Vantiniano, mausoleo Folonari; la collocazione nel cimitero bresciano risale al 1955 circa; Terraroli, 1990, pp. 82 s., 85).
Nel 1891 realizzò il gruppo scultoreo La preghiera, firmato e datato, per il monumento funebre della famiglia Basiletti-Bonfadio (Brescia, cimitero Vantiniano; ibid., p. 84).
Nel 1892 partecipò a numerose manifestazioni: all’Esposizione della Società promotrice di belle arti di Genova, all’Esposizione nazionale di Palermo e all’Esposizione della Società promotrice di Firenze, dove presentò un piccolo bronzo dal titolo Ritratto di Giuseppe Verdi, tema sul quale si cimentò in varie occasioni, come risulta dai cataloghi dell’epoca.
Nel 1895 partecipò all’Esposizione internazionale d’arte della città di Venezia (e poi a tutte le edizioni fino al 1903, nel 1907, nel 1910 e nel 1912). Nell’ambito di questa manifestazione, nel 1901 espose un busto in bronzo di Leonardo (ubicazione ignota; Tognoni, 1997, p. 107). Nel 1902 partecipò al concorso per la realizzazione di un monumento a Giuseppe Verdi, a Trieste, e fu premiato con 500 corone per un progetto grafico, che piacque alla giuria per l’idea di decorare il portico del teatro attraverso un grande bassorilievo allegorico (De Grassi, 2009, p. 181).
Come previsto dal concorso, Quadrelli trasformò l’idea espressa nel progetto in un elegante modello plastico (una foto d’epoca di esso si conserva a Trieste presso il Civico museo teatrale Carlo Schmild): la figura allegorica di una Gloria alata in volo è modellata nell’atto di incoronare un mezzo-busto di Giuseppe Verdi. Il bozzetto presentava matrici formali di origine simbolista, aggiornate con stilemi e linearità tipiche della recente corrente dell’art nouveau.
Leonardo Bistolfi, uno fra i più autorevoli membri della giuria, si batté contro i suoi colleghi affinché Quadrelli vincesse il concorso, dato che fra i concorrenti era l’artista maggiormente in sintonia con il suo stile. Tuttavia la giuria, ancora refrattaria al rinnovamento linguistico proposto dalla cosiddetta Arte Nuova internazionale (cfr. De Grassi, 2009, p. 183), dopo aver richiesto due ulteriori bozzetti a Quadrelli e ad Alessandro Lafort, preferì quest’ultimo per la precisa attinenza alle prescrizioni del concorso (Il monumento..., 1906).
Nel 1903 prese parte nuovamente con varie opere all’Esposizione internazionale d’arte della città di Venezia, nell’ambito della quale realizzò anche la Porta della sala Lombarda, secondo la critica influenzata dallo stile di Auguste Rodin (Fergonzi, 1998, p. 54). Nel 1905 ebbe molto successo di pubblico grazie a un bozzetto per il monumento a Ugo Foscolo in S. Croce a Firenze, come testimonia un articolo nella rivista Emporium che ne riprodusse il disegno (A. M., 1908, p. 119; dalla fotografia originale del disegno, ora conservata a Roma, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea, Collez. Fosc., ms. XXXIII.31, sono ancora visibili data e firma dell’artista).
Nel 1906 partecipò alla Mostra nazionale di belle arti di Milano con due opere che non vennero sottoposte al giudizio di accettazione della Commissione di ordinamento; tra le due si segnala il marmo Gioia (gruppo scultoreo), che gli valse il premio della Cassa di risparmio di Milano (Milano, Galleria d’arte moderna, GAM).
Anche quest’opera rivela come Quadrelli, secondo la critica, fosse influenzato dalla scultura di Rodin, al pari di molti suoi colleghi italiani del periodo (Fergonzi, 1999), e soprattutto come sapesse abbandonare, a seconda dei contesti, una rappresentazione minutamente realistica, evidente in molte opere, a favore di una maggiore sintesi plastica contraddistinta da linee sinusoidali ad andamento continuo.
Nel 1908 partecipò all’Esposizione della Società promotrice di belle arti di Torino con Testa di donna, acquistata dalla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea (GNAM) di Roma (Frezzotti, 2006). Fra il 1908 e il 1911, grazie al critico Ugo Ojetti, al quale spesso chiedeva sostegno, come la maggior parte degli artisti dell’epoca, e allo scultore Domenico Trentacoste, progettò e realizzò la Fontana dell’Adriatico per il fianco sinistro dell’Altare della Patria a Roma (della scultura si conserva anche un modello in gesso a Milano, presso la GAM; E. Quadrelli, Lettera a U. Ojetti, 31 maggio 1908 e 9 giugno 1909).
L’Adriatico è un’opera realizzata nel tipico stile neomichelangiolesco, frequentemente adottato a Roma nella seconda metà dell’Ottocento e ancora richiesto dalla committenza ufficiale anche ai primi del XXI secolo, in questo genere di monumenti celebrativi. Dei due progetti che Quadrelli elaborò fu scelto quello caratterizzato da una maggiore sintesi lineare e volumetrica: progetto che aveva ricevuto un’approvazione ufficiosa da Bistolfi ed era preferito dall’artista stesso (E. Quadrelli, Lettera a D. Trentacoste, 26 ottobre 1908).
Nel 1912 firmò e datò il busto Leonardo, in gesso (Milano, Biblioteca Ambrosiana), riproposto – con poche varianti – in vari esemplari, fra i quali se ne segnalano uno in marmo (1915; Milano, GAM) e un altro in bronzo (1919; Vinci, Museo Leonardiano, Castello dei Conti Guidi; entrambi realizzati per Luca Beltrami; Tognoni, 1997, pp. 63, 107 s.; Beltrami, 1930, p. 1).
Nel 1921, in seguito alla morte dello scultore Luigi Secchi, l’architetto Beltrami affidò a Quadrelli l’incarico di eseguire le sculture del grande Monumento a Virgilio (1926; Mantova, piazza Virgiliana; Marchioni, 2011, p. 94).
Tra il 1923 e il 1925, su incarico di Angelo Erba e su progetto dell’ingegnere Francesco Portoni, lavorò all’edicola Erba Quadrelli, realizzata in granito, forgiando due angeli dolenti in bronzo (Milano, cimitero Monumentale, Area di ponente, spazio 411; Il cimitero monumentale di Milano..., 1996, p. 124).
Nel febbraio del 1924 Beltrami presentò al pubblico il suo progetto del Monumento a Virgilio, sotto il portico della Camera di commercio di Mantova, corredato da due bozzetti della statua del poeta realizzati da Quadrelli. Lo scultore eseguì anche due bozzetti per i gruppi marmorei raffiguranti la Poesia eroica e la Poesia pastorale (alcune fotografie si conservano a Mantova, presso l’Archivio storico del Comune; Marchioni, 2011, p. 94). Quadrelli fece in tempo a realizzare un modello della statua di Virgilio, effigiato in atto declamatorio in scala 1 a 5 e ad affidare la lavorazione del gesso alla ditta Giovanni Beretta di Carrara. Non riuscì a recarsi a Carrara a vedere il gesso terminato (Beltrami, 1930).
Morì a Milano il 7 maggio 1925 (Milano, Comune, Ufficio ricerche anagrafiche).
Dopo la morte, Quadrelli fu sepolto nella sopracitata edicola Erba Quadrelli, da lui stesso realizzata. Nel 1927, a Mantova, venne inaugurata la statua di Virgilio, fusa in bronzo a Pistoia da Emilio Canziani, poggiata su un altissimo piedistallo di marmo bianco. Accanto a essa furono installati i due gruppi scultorei previsti da Quadrelli ed eseguiti nella versione definitiva da Giuseppe Menozzi (Cristofori, 1927), che si limitò essenzialmente a interpretare i bozzetti dello scultore scomparso, anch’egli seguendo le direttive di Beltrami (cfr. Marchioni, 2011, pp. 94-99).
Le opere di Quadrelli sono ubicate in musei e cimiteri italiani, mentre la comparsa sul mercato antiquario delle sue sculture è stata fino a oggi molto rara.
Fonti e Bibl.: Roma, Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea (GNAM), Archivio Bioiconografico, Quadrelli Emilio (articoli e bibliografia); GNAM, Fondo U. Ojetti, serie 1a, [Quadrelli Emilio], Lettera a U. Ojetti, Milano 31 maggio 1908, Milano 9 giugno 1909, e altre; GNAM, Fondo U. Ojetti, subfondo Domenico Trentacoste, [Quadrelli Emilio], Lettera a D. Trentacoste, Milano 26 ottobre 1908, e altre.
Il monumento a Giuseppe Verdi in Trieste, Trieste 1906, pp. 12 s.; A. M., Per l’iconografia foscoliana, in Emporium, XXVII (1908), pp. 119-121; G. Cristofori, Il monumento di Virgilio a Mantova, ibid., LXV (1927), pp. 266-268; L. Beltrami, Rievocazioni artistiche e letterarie dell’ottocento II. Lo scultore E. Q., in Il Marzocco, 2 marzo 1930, pp. 1 s.; Musei e gallerie di Milano. Galleria d’arte moderna. Opere dell’Ottocento. N-Z, a cura di L. Caramel - C. Pirovano, Milano 1975, p. 664, tavv. 2124-2131; V. Terraroli, Il Vantiniano. La scultura monumentale a Brescia tra Ottocento e Novecento, Brescia 1990, pp. 82-85; V. Vicario, Gli scultori italiani dal Neoclassicismo al Liberty. L-Z, Lodi 1994, pp. 855-858; Il cimitero monumentale di Milano. Guida storico-artistica, a cura di G. Ginex - O. Selvafolta, Cinisello Balsamo 1996, pp. 23, 26, 124, 196; F. Tognoni, Leonardo: maschera e volto, in L’immagine di Leonardo... (catal., Vinci), a cura di R.P. Ciardi - C. Sisi, Firenze 1997, pp. 5, 63, 107 s.; F. Fergonzi, Auguste Rodin e gli scultori italiani (1889-1915). Parte I, in Prospettiva, 1998, n. 89-90, pp. 54, 64, 72 n. 71; Id., Auguste Rodin e gli scultori italiani (1889-1915). Parte II, ibid., 1999, n. 95-96, pp. 27, 30, 41 n. 16; A. Panzetta, Dizionario degli scultori italiani dell’Ottocento e del primo Novecento, II, Torino 2003, p. 765; S. Frezzotti, Indice degli artisti e delle opere, in Galleria nazionale d’arte moderna. Le collezioni. Il XIX secolo, a cura di E. Di Majo - M. Lanfranconi, II, Milano 2006, pp. 413, 426; M. De Grassi, Trieste e il monumento a Giuseppe Verdi, in Arte in Friuli, arte a Trieste (AFAT), 2009, n. 28, pp. 179-190; N. Marchioni, Un progetto e un monumento per Virgilio a Mantova..., in Virgilio. Volti e immagini del poeta (catal., Mantova, 2011-2012), a cura di V. Farinella, Milano 2011, pp. 85-101.