SALGARI, Emilio
Novelliere e romanziere, nato a Verona il 25 agosto 1862, morto suicida a Torino il 24 aprile 1911. Capitano marittimo mercantile, il S. dai 18 ai 25 anni percorse largamente i mari; ma il giornalismo e la letteratura l'attrassero presto a descrivere e a narrare le tante cose vedute e le proprie invenzioni di straordinarie avventure. Dagli articoli e dai racconti nell'appendice di periodici quotidiani salì ai volumi che ottennero gran successo tra gli adolescenti, vaghi di pericoli e combattimenti eroici e di sentimenti cavallereschi. La voga di tali suoi racconti parve diffondersi anche fuori d'Italia, in traduzioni tedesche, inglesi, francesi, spagnole, cèche.
Dopo la guerra mondiale ciò che fu chiamato "il fenomeno Salgari", fenomeno cui, per la pietà della morte, non mancò una certa sanzione ufficiale nel parlamento, si può considerare terminato. Mentre i ragazzi si divertono tuttavia, certo meno di un tempo, a questo o a quell'altro libro del S. (sono numerosissimi: La scimitarra di Budda, Milano 1890; I pescatori di balene, ivi 1891; Il paese dei ghiacci, Torino 1896; I pirati della Malesia, Genova 1897; I pescatori di trepang, Milano 1897, ecc.), l'estimazione critica respinge il titolo dato al S. di "Verne italiano". Questi, il Verne, romanziere didattico, pur non avendo facoltà superiori d'arte, creò personaggi tipici, specialmente nell'eroicomico, e congegnò strutture organiche di casi, talvolta prevenendo con l'immaginazione e con dottrina sagace le invenzioni e le scoperte che oggi ammiriamo; mentre il S. fu poco più di un vivace espositore di scene quasi prive d'organismo, in cui la curiosità è superficiale e dove mancano pregi di stile.
L. Russo, I narratori, Roma 1923, p. 124. Notizie bibliografiche si trovano, particolareggiate, anche nel vol. Pubblicazioni..., con notizie biogr. degli autori, Milano 1908, pp. 130-131.