Pittore e scrittore italiano (Milano 1927 - ivi 2002). Facendo riferimento alla lezione surrealista e alla pop art inglese, T. svolse la sua ricerca pittorica, costantemente accompagnata da una lucida riflessione teorica, nell'ambito della nuova figurazione, sviluppando vasti cicli (Vita di Voltaire, 1967; Color & Co., 1969-70; Città italiane, 1988) ricchi di citazioni letterarie e figurative rese con fredda e precisa oggettività. Dopo un precoce esordio come poeta sul Politecnico (1948), tornò alla letteratura, in concomitanza con la stagione della neoavanguardia, con Tre poemetti (1960) e con l'ambizioso romanzo Le armi l'amore (1963), dedicato all'impresa di C. Pisacane. Nei romanzi successivi (L'Opera, 1980; La lunga notte, 1987; La tempesta, 1993) risaltarono la sicurezza e la libertà con cui T. utilizzò le tecniche del romanzo novecentesco, spesso contaminandole con strutture e intrecci derivati dal romanzo poliziesco. Nel volume L'insieme delle cose (1991) raccolse altri due poemetti. Nel 2012, per commemorare il decennale della sua morte, è stata allestita presso la Fondazione Marconi di Milano la mostra Emilio Tadini 1985-1997. I profughi, i filosofi, la città, la notte.