VEDOVA, Emilio
Pittore, nato a Venezia il 9 agosto 1919. Dopo un inizio da autodidatta, frequentò a Firenze (dal 1938) la scuola libera di pittura di Silvio Pucci. Frequentò poi a Milano (1942) il movimento di "Corrente", esponendo alla Galleria della spiga. Partecipò alla resistenza durante l'occupazione tedesca. Fu tra i fondatori (1946) del Fronte Nuovo delle Arti col quale espose tra l'altro alla XXIV Biennale di Venezia nel 1948, per poi unirsi, nella ricerca astratta, con gli "Otto pittori italiani".
Nella sua pittura, il tratto aspro e violento, proiettato in uno spazio dinamico, è il segno di un atteggiamento di fronte al dramma non di passiva rassegnazione, ma di virile protesta: sono nate così una serie di composizioni raggruppate appunto col titolo Ciclo della protesta. Ha esposto alla Biennale di Venezia (in quasi tutte le edizioni del dopoguerra), che nel 1960 gli ha assegnato il premio per un pittore italiano, alla Biennale di São Paulo del 1951, alle mostre Documenta I e II (Cassel 1955, 1959); mostre personali sono state allestite nel 1953 nel Mus. d'arte moderna a Rio de Janeiro e nel 1958 a Varsavia e a Poznań. Nel 1957 ebbe il Guggenheim International Award per la sezione italiana.
Bibl.: U. Apollonio, V., Venezia 1951; L. Venturi, otto pittori italiani..., Roma 1952; G. Marchiori, V., in Arti visive, 1954; L. Venturi, E.V., in Commentari, VII (1956), pp. 53-62; G. Mazzariol, E.V., in Quadrum, 1937, n. 4; E. Crispolti, I manifesti universali di V., in Civiltà dell emacchine, 1957, n. 29; T. Sauvage, Pittura ital. del dopoguerra, Milano 1957, pp. 494-95 e passim; G.C. Argan e N. Ponente, Italia, in L'arte dopo il 1945, Milano 1959, passim; N. Ponente, Peinture moderne. Tendances contemporaines, Ginevra 1960, pp. 80-82, 206 e passim.