Emilio (Emile ou sur l'education)
Opera di J.-J. Rousseau, pubblicata nel 1762, in cui si descrive l’educazione «negativa» del fanciullo E., tesa a prevenire i vizi della cultura e delle forme sociali tradizionali, lasciando invece che egli sviluppi le proprie «facoltà naturali» vivendo isolato dagli altri. Distaccandosi dal sensismo, Rousseau orienta tale sviluppo verso l’emergere del senso morale e del sentimento religioso. Centrale è l’ampia «professione di fede» proferita dal «vicario savoiardo» nel lib. 4°; esposizione di una religione «naturale» in cui l’esistenza e la provvidenza di Dio, l’immortalità e immaterialità dell’anima e la libertà sono assunte senza alcuna concessione alla teologia razionale o alle religioni storiche. Come nel Contratto sociale, Rousseau insiste sulla necessità della tolleranza e della connessione fra religione e ordinamento politico: «disubbidire alle leggi è un male».