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EMIRATI ARABI UNITI

di Gabriella Cundari, Paolo Minganti - Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1978)
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EMIRATI ARABI UNITI

Gabriella Cundari
Paolo Minganti

. Stato dell'Asia sud-occidentale posto nella penisola arabica e confinante con Qatar, Arabia Saudita e Oman. È composto dai sette emirati di Abū Ẓabī, Dubai, Shargiah, ‛Aǵmān, Umm el-Quwein, Ra's el-Kheimah (entrato a far parte dell'Unione nel 1972) e Fugiairah, noti anche come Stati della Tregua, a ricordo della tregua del 1853 fra gli Inglesi e i pirati che infestavano tale costa. Soggetti sin dal 1892 al Protettorato della Gran Bretagna, tali Stati hanno dato vita il 2 dicembre 1971, all'Unione degli Emirati Arabi, "stato sovrano e indipendente, parte integrante del mondo arabo". Territorio in contestazione con l'Arabia Saudita, l'Oman e l'emirato di Abū Ẓabī, è l'oasi di Buraimī con i suoi otto villaggi. Lo stato ha una superficie complessiva di 83.600 km2, con una popolazione, al censimento del 1970, di 200.000 abitanti, compresi i 13.000 dell'oasi di Buraimī (la stima per il 1974 è di circa 220.000 ab., un decimo dei quali nomadi).

Geografia fisica. - Gli EAU si aprono ad angolo concavo sul golfo Persico e sul golfo di Oman, con una costa bassa, dunosa, ricca di piccole isole la cui abbondanza, connessa con la scarsa profondità delle acque costiere, rende quasi impossibile la navigazione se non agli indigeni che ne conoscono i passi. Questa anfrattuosità del litorale ha sempre favorito la pirateria. A O lo stato si addentra senza precisi confini nel deserto di Rub‛al-Khālī. Il territorio si presenta apparentemente come un monotono tavolato sabbioso interrotto solo in un breve tratto sul golfo di Oman e in prossimità dell'oasi di Buraimī da spuntoni rocciosi. Gli strati meno superficiali di terreno, che il tavolato sabbioso ricopre quasi interamente, sono formati da rocce sedimentarie mesozoiche e cenozoiche, spesso disposte in anticlinali, che compaiono anche nei fondali bassissimi del golfo Persico e formano la struttura delle molteplici isole e delle numerose scogliere. Gli EAU, attraversati dal tropico del Cancro, hanno un clima desertico caldo, con temperature elevate, forti escursioni diurne, spiccata aridità. Il territorio è disseminato di grossi pantani salmastri dove si raccolgono le acque dei radi, ma violenti acquazzoni che si rovesciano sulla regione: sono queste le sebkhe di Hattà, di el-Mirfa, di Abū Ẓabī, ecc. Le migliori condizioni climatiche sono offerte dall'oasi di Buraimī e dalle regioni orientali che si affacciano al golfo di Oman e si addossano alla catena del 'Hagiar (alt. 3000 m). Mancano del tutto fiumi che non abbiano carattere di uidian.

Popolazione. - La popolazione, composta in netta prevalenza da arabi e beduini, di religione musulmana di rito sunnita e sciita, si addensa principalmente nell'emirato di Dubai, che conta 59.100 ab., accentrati per oltre l'80% nella capitale dello stato, Dubai (57.469 ab.), unico vero centro cittadino, vivace porto e buon aeroporto internazionale, fornito di moderne infrastrutture (in rapido sviluppo grazie ai proventi del petrolio), quali scuole, ospedali, ecc.

Attività economiche. - Gli abitanti degli EAU si dedicano prevalentemente alle attività agricole nelle oasi (datteri, cereali, ortaggi), alla pesca (tra cui le perle), all'allevamento nomade (caprini-cammelli). La scoperta e lo sfruttamento delle risorse petrolifere, cominciato nel 1962 ad Abū Ẓabī ed esteso poi al vicino emirato di Dubai, ai giacimenti sottomarini di Umm Shaif, Zakūm e Fāteḥ e a quelli costieri di Murban e Bū Ḥasā, hanno mutato le condizioni di vita dei due emirati, apportando un'ondata di benessere alla popolazione che ha finito col creare maggiori contrasti con l'arretratezza e la miseria degli altri emirati ed ha provocato dei forti flussi migratori interni verso i centri più vivacizzati dal petrolio. Nel 1971 i pozzi di Dubai e Abū Ẓabī hanno fornito rispettivamente 6.372.000 t e 45.024.000 t di greggio e la produzione è in continuo aumento. Due sono le compagnie petrolifere operanti: l'ADPC (che lavora nell'interno, con particolare intensità intorno ai campi di Murdan) e l'ADMA (che svolge la sua attività lungo le coste, in specie a Kakum e al campo fuori-costa di Bundung).

Grazie ai proventi del petrolio, è stato possibile programmare ingenti opere pubbliche che hanno dato l'avvio ad un processo di industrializzazione che però accentua gli squilibri interni perché risulta sempre indirizzato verso le aree che già, grazie al petrolio, avevano potuto risollevarsi dal l'ormai arcaica condizione di miseria.

Il commercio con l'estero vede al 90% prevalere l'esportazione del petrolio, seguito ad enorme distanza dal pesce essiccato e dalle perle. I paesi verso cui si dirigono tali prodotti (Giappone, Regno Unito, ecc.) sono anche quelli che esportano negli EAUi (manufatti).

Le vie di comunicazione più sviluppate sono quelle marittime (porti di Abū Ẓabī e Dubai) e aeree (aeroporti internazionali a Dubai, Shargiah, Abū Ẓabī), mentre le vie interne sono insufficienti.

Bibl.: K. G. Fenelon, The United Arab Emirates: an economic and social survey, Londra 1973.

Storia. - Il 2 dic. 1971, scaduto il trattato che li legava alla Gran Bretagna, sei dei sette stati della Costa della Tregua, Abū Ẓabī, Dubai, Shargiah (Shāriqah), Umm el-Quwein, 'Aǵmān e Fugiairah, firmarono un accordo che dava vita alla Federazione degli Emirati Arabi Uniti: il nuovo stato fu immediatamente accolto quale membro sia della Lega araba sia dalle Nazioni Unite. Il settimo stato, Ra's el-Kheimah, si rifiutò di firmare l'accordo per protestare contro la mancanza di ogni attivo appoggio, sia da parte britannica sia da parte araba, alla sua rivendicazione delle isole Tunb, occupate dalla Persia; nel febbraio 1972, poiché la situazione non accennava a mutare, finì per entrare nella federazione. Secondo il trattato istitutivo la presidenza della federazione è tenuta a turno dai sovrani degli stati componenti; per il primo turno fu designato lo sheikh di Abū Ẓabī, Zā'id ibn Sulṭān Āl Nuhyān; nel dicembre 1976 egli fu confermato per un nuovo turno di 5 anni. Il presidente è assistito da un Consiglio supremo, composto dai capi degli stati federati, che si riunisce almeno due volte l'anno per discutere i problemi di comune interesse; il 13 febbraio 1972 si riunì per la prima volta una Assemblea nazionale consultiva. Nel maggio 1973 la federazione emise una moneta comune, il dìrham degli EAU.

Bibl.: Oriente Moderno, voll. LI-LIV, Roma 1971-1974; D. F. Hawley, The Trucial States, Londra 1971; M. T. Sadiq-W. P. Snavely, Bahrain, Qatar and the United Arab Emirates: Colonial past, Present Problems and Future Prospects, Lexington Mass. 1972.

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emirato
emirato s. m. [der. di emiro]. – Dignità di emiro; territorio su cui un emiro esercita la sua sovranità.
emiro
emiro s. m. [dall’arabo amīr «principe, comandante, governatore»]. – Presso gli Arabi, principe o capo, spec. militare (è titolo tuttora portato dai sovrani di piccoli stati arabi).
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