CIARDI, Emma
Figlia del pittore Guglielmo e di Linda Locatelli, nacque a Venezia il 13 genn. 1879; sorella di Giuseppe (Beppe), ebbe nella famiglia l'avvio precoce all'arte: un album di disegni sarebbe datato 1894 (Pasinetti); trascorse tutta la vita fra Venezia - nel 1911 aveva inaugurato uno studio proprio accanto a quello paterno a S. Barnaba sulla fondamenta Alberti - e. le ville che la sua famiglia possedeva nella campagna veneta, pur allontanandosene spesso per i viaggi frequenti in Italia e all'estero. Nell'anno 1900 la C. vendette a Praga il primo quadro Canal Grande, e il secondo, Casa del Tintoretto, ad una Esposizione della Società di belle arti a Torino.
Più che per le opere che riprendono nella tematica e nell'andamento pittorico il fare paterno (Tramonto sulla Giudecca, Torino, Galleria d'arte moderna; Bacino di S. Marco, Venezia, Galleria d'arte moderna), la C. ebbe straordinario successo per una sua originalissima produzione.
Predilesse infatti un "vedutismo" e un "generismo" di gusto settecentesco: giardini e parchi (Boboli, Schönbrunn, Caserta, Versailles, Strà, Potsdam) studiati dal vero le suggerivano le scenografle di natura architettata, i contrasti fra le masse cupe degli alberi e i toni argentati dei viali o delle gradinate, il guizzo delle numerose figurine in costume, i cortei di berline e le portantine, che tanta celebrità dovevano darle presso il pubblico dei suo tempo e che oggi sembrano, nonostante l'innegabile piacevolezza del colore, peccare di monotonia e leziosaggine.
Il primo dipinto di questo genere, Villa d'Este, comparve alla Biennale del 1905 e venne competato dalla galleria Marangoni di Udine; nello stesso anno a Monaco di Baviera Portantina fu premiato con la medaglia d'oro e acquistato dalla Pinacoteca di quella città; nel 1909 alla Biennale veneziana Rondini e farfalle venne acquistato dalla Gall. naz. d'arte moderna di Roma, dove si trova tuttora; nel 1910 guadagnò una medaglia d'argento a Bruxelles. Da questo momento gli inviti alle mostre nazionali e straniere si susseguirono senza interruzioni: nel 1910 e nel 1913 tenne due mostre personali di grande successo presso le Leicester Galleries di Londra; nel 1914 (3-17 giugno) espose settanta dipinti presso la galleria Georges Petit di Parigi, riportando l'unanime consenso della critica (catal. di L. Benédite). Nel 1928 la Fine Arts Society di Londra le chiese una mostra personale: ormai le richieste incessanti delle due gallerie assorbivano tutto H lavoro della C. che continuò però a presentarsi a ciascuna Biennale veneziana. Assai fresca e vivace è la sua pittura in un gruppo di bozzetti dipinti dal vero - negli ultimi anni di vita - nella villa di Refrontolo (Treviso), oggi dispersi in collezioni private.
Morì a Venezia il 16 nov. 1933.
Fonti e Bibl.: Necrologi in Il Corr. della sera, 17 nov. 1933; Il Messaggero, 2 nov. 1933; Il Giorn. d'Italia, 2 nov. 1933; V. Pica, Artisti contemp.: E. C., in Emporium, XXXVIII (1913), pp.163-181; La Fiorentina Primaverile (catal.), Firenze, 1922, pp. 54 s.; Gall. Geri, Catal. delle collezioni.. del duca M. E. Capecelatro, Milano 1930, n. 162 bis; U. Ojetti, Ritratti di artisti ital., Milano 1931, pp. 269 s.; A. M. Comanducci, I pittori ital. dell'Ottocento, Milano 1934, p. 145; A. Pasinetti, in Catal. della mostra retrospettiva di E. C. alla Galleria d'arte internaz., Milano, 17 febbraio-14 marzo 1951; G. Perocco, Mostra deipittori venez. dell'Ottoc., Venezia 1962, p. 40; Verona anni venti (catal.), Verona 1971, p. 65; Centro d'arte Dolomiti, Panorama... dell'800 ital., Cortina d'Ampezzo 1973, n. 16, tav. X; U. Thieme-F.Becker, Künstlerlexikon, VI, p. 56 (con bibl.); H. Vollmer, Künstlerlexikon des XX. Jahrh. s, 440.