Gramatica, Emma
Attrice teatrale e cinematografica, nata a Borgo San Donnino (od. Fidenza) il 25 ottobre 1874 e morta a Ostia (Roma) l'8 novembre 1965. Con un volto dagli occhi piccoli, labbra quasi invisibili, un portamento austero ma ammorbidito da un certo candore si affermò come una delle interpreti più dotate del teatro italiano, mentre nel cinema si specializzò in ritratti di zitelle dalla femminilità appassita, o di donne decadute ma di grande dignità.
Sorella minore di Irma, fu attiva in teatro fin dall'infanzia, e si formò al seguito di Eleonora Duse. Donna dai tratti poco avvenenti e con una voce un po' chioccia che sembrava penalizzarla, seppe arrivare al successo con una volontà ferrea e una disciplina rigorosa. Si fece notare nel 1899 come Sirenetta in La gioconda di G. D'Annunzio. Dopo aver interpretato opere di C. Goldoni, H. Ibsen, E. Rostand, G. Hauptmann, recitò per un triennio con R. Ruggeri, distinguendosi in Marcia nuziale di H. Bataille. A partire dal 1918 fu a capo di proprie compagnie. Dedicò particolare attenzione a G.B. Shaw, si cimentò di nuovo con l'amato Ibsen, senza trascurare D'Annunzio, L. Pirandello, P.M. Rosso di San Secondo. Interpretò ruoli crepuscolari e intimisti in La sorridente signora Beudet di D. Amiel e A. Obey e Le medaglie della vecchia signora di J.M. Barrie.La sua attività cinematografica, per quanto discontinua, fu più intensa di quella della sorella Irma. Esordì sullo schermo nel 1916, in Quando il canto si spegne di Emilio Graziani Walter, ma l'esperienza restò isolata. Ritornò al cinema soltanto con il sonoro, quando aveva già superato i cinquant'anni, interpretando La vecchia signora (1932) di Amleto Palermi. Le furono particolarmente congeniali i ruoli materni (la composta dama della belle époque di Napoli d'altri tempi, 1937, di Palermi; l'eroica vedova matriarcale di Mamma, 1941, di Guido Brignone). In alcune occasioni riprese per lo schermo i personaggi interpretati a teatro (La damigella di Bard, 1936, di Mario Mattoli, da S. Gotta; Jeanne Doré, 1938, di Mario Bonnard, da T. Bernard; La vedova, 1939, di Goffredo Alessandrini, da R. Simoni). Insieme alla sorella fu diretta da Ferdinando Maria Poggioli prima in Sissignora (1942) e poi in Sorelle Materassi (1944), in cui era Carolina, dal carattere conciliante ma condizionato dall'umore spigoloso di Teresa, interpretata da Irma. Durante le prolungate trasferte teatrali in America Meridionale e Spagna ebbe anche occasione di recitare in un paio di film (Pobre mi madre querida, 1948, di Homero Manzi e Ralph Pappier; Mi vida por la tuya, 1951, di Roberto Gavaldón). In Miracolo a Milano (1951) di Vittorio De Sica fu l'indimenticabile vecchietta che cresce il piccolo Totò dopo averlo raccolto in mezzo ai cavoli. Nel secondo dopoguerra ritornò sui palcoscenici italiani proponendo, tra l'altro, testi di Simoni, Pirandello, Gotta, J. Sarment, C.G. Viola. Svolse anche un'intensa attività alla radio e in televisione.
L.M. Personé, Irma ed Emma. Due grandi del teatro italiano, Prato 1987; G. Gatti, Gramatica, Emma, in Dizionario biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, 58° vol., Roma 2002, ad vocem.