HAMILTON, Emma nata Lyon
Celebre avventuriera inglese. Nata a Great Neston (Cheshire) verso il 1761, di umile famiglia, si fece ben presto conoscere per l'affascinante bellezza e per la grazia nel canto e nella danza e in quadri plastici. Divenuta amante di Carlo Greville, membro della Camera dei comuni, questi che viveva in grandi strettezze la cedette allo zio William Hamilton (v.), ambasciatore inglese a Napoli e onnipotente nella corte borbonica, il quale si mostrò assai generoso verso il nipote.
Nel 1791, dopo un breve viaggio a Londra, Emma diveniva moglie legittima del vecchio diplomatico e, nello stesso tempo, s'iniziava quell'intimità con la regina, che è il motivo dominante delle accuse dei patrioti napoletani. Certo, ella esercitò sulla corte una grande influenza da quando fu stipulata la convenzione anglo-napoletana del 1793 per il Mediterraneo, che precedeva di poco la dichiarazione di guerra alla Francia. L'11 settembre di quello stesso anno, iniziate le ostilità, giungeva a Napoli Orazio Nelson, comandante dell'Agamemnon, e aveva principio quella fatale passione, che doveva oscurare la fama del grande ammiraglio inglese. Nel 1798 le informazioni fornite al Nelson da lady H. sulle mosse della flotta francese, gli facilitarono la vittoria del Nilo o di Abukir; rientrato l'ammiraglio a Napoli, Emma ne divenne l'amante ufficiale. Molto ella influì, per volontà della regina, sull'animo del Nelson e sulla sua condotta verso i giacobini napoletani nel 1799. Richiamato il Hamilton in Inghilterra (1800) e morto tre anni dopo, lady H. visse agiatamente, finché non scomparve, nella giornata di Trafalgar, il Nelson (1805). Egli le aveva lasciato una casa a Merton e una discreta pensione (la figlia, Horatia Nelson Thompson, le era premorta nel 1801), ma per le sue stravaganze cadde ben presto nella più squallida miseria. Imprigionata per istanza dei creditori nel 1813, morì presso Calais il 16 gennaio 1815. Celebre è il ritratto di lei dipinto da Giorgio Romney, conservato nella National Portrait Gallery. The Memoirs of Lady Hamilton, di dubbia autenticità, apparvero anonimi nel 1815.
Bibl.: Palumbo, Carteggio di Maria Carolina con Lady Emma H., Napoli 1877; W. Sichel, E. Lady H., Londra 1905; A. Fauchier-Magnan, Lady H., Parigi 1910; J. Turquan e J. D'Auriac, Lady H., ambassadrice d'Angleterre et la révolution de Naples, Parigi 1913.