EMMERY, Jean-Louis-Claude, conte di Grozyeulx
Giureconsulto e pari di Francia, nato a Metz il 26 aprile 1742, e morto presso Metz il 15 luglio 1823. Avvocato al parlamento di Metz dal 1760, pubblicò i Faits concernant la ville de Metz et le pays Messin (1788) e in cinque volumi un Recueil des édits, déclarations... enregistrés au parlement de Metz (1784-88). Deputato del Terzo stato agli Stati generali del 1789, divenne presidente dell'Assemblea nazionale il 25 settembre 1790, e si segnalò per notevole competenza nelle questioni militari. Era sinceramente convinto della giustizia della rivoluzione, ma ne combatté fin dal principio gli eccessi, provocando un editto per regolare la libertà di stampa e cercando di sostenere, nei limiti costituzionali, l'autorità del re. Venuto perciò in odio agli estremisti, fu imprigionato durante il Terrore, ma, riacquistata la libertà dopo il Termidoro e divenuto nel 1797 membro dei Cinquecento, riprese la lotta politica e fece abrogare la legge che confiscava i beni ai parenti degli emigrati (giugno-agosto 1797). Favorevole al colpo di stato di Bonaparte, fu da lui nominato consigliere di stato e partecipò alla compilazione del Codice civile. Ebbe perciò un seggio al senato e il titolo di conte. Nella Restaurazione (1814) fu creato pari di Francia.