emo
(Emo), s. m. e f. e agg. Accorciamento dell’ingl. emotional: chi o che è appassionato del genere musicale punk-rock, che si distingue per l’abbigliamento e il trucco abitualmente neri.
• Ora ci sono i Kings of Leon che ormai sembrano gli U2 di vent’anni fa; ci sono i Muse che riempiono gli stadi con gli acuti tirati a oltranza; c’è tutto il mondo emo che si tuffa felice nel kitsch spudorato a ogni ritornello. (Matteo Bordone, Sole 24 Ore, 21 ottobre 2012, p. 38, Musica) • [Ken] Scott, che insieme a Martin Petit è anche autore della sceneggiatura, ha dato spazio a tali e tante tipologie che caratterizzano i ragazzi di oggi: dall’aspirante attore, al musicista di strada; dalla giovane con problemi di tossicodipendenza, al complessato «Emo» (per chi non lo sapesse, gli Emo sono quei giovani riconoscibili dal look dark-punk, con una lunga frangetta che copre spesso entrambi gli occhi, da noi saliti alla ribalta grazie alla strepitosa presa in giro che il programma tv «Zelig» ha loro riservato). (Nicola Palumbo, Giornale d’Italia, 31 agosto 2013, p. 11, Cultura e spettacolo) • Contano anche le lunghezze e per le ragazze queste coprono abbondantemente i fianchi, oltre alle immancabili zip concessi scolli trasversali che scoprono una spalla e leggins al posto dei pantaloni. Questi sono strettissimi per lui, in pieno stile emo, hanno la vita bassa e scoprono gli slip che non potranno non essere firmati e colorati. (Repubblica, 4 maggio 2014, Bologna, p. XXX).
- Dall’ingl. emotional.
- Già attestato nel Mattino del 25 febbraio 2008, p. 1, Prima pagina (Claudio Risé).