emolisi
Danneggiamento della struttura lipoproteica, continua e ordinata, della membrana dei globuli rossi del sangue, in vivo o in vitro, per cui l’emoglobina in essi contenuta passa nel mezzo ambiente. Tracce di e. si verificano costantemente nell’organismo sano a carico dei globuli rossi che hanno raggiunto il limite massimo della loro vita media (120 giorni); il fenomeno può esaltarsi per effetto di agenti emolitici, cui appartengono: le emolisine specifiche o emolisine da immunizzazione che agiscono sulle emazie della specie animale che ha fornito l’antigene; le emolisine dei sieri normali; le emolisine di alcuni veleni animali (api, ragni, serpenti, scorpioni); le emolisine di alcuni veleni vegetali (ricina, fallina, saponine); le emolisine batteriche (tetanolisina, stafilo-streptolisina); alcune sostanze chimiche (idrogeno arsenicale, toluilendiammina, fenilidrazina, piridina, gli acidi, le basi, ecc.); tutte le soluzioni con una osmolarità inferiore rispetto a quella del plasma (soluzioni ipotoniche). Causa di aumentata e. possono essere infine particolari condizioni patologiche dei globuli rossi, in parte conosciute (emoglobinopatie, difetti enzimatici ereditari), in parte ignote (emoglobinuria parossistica notturna). È detta anche eritrocitolisi ed eritrolisi.