empiriocriticismo
Indirizzo filosofico (detto anche filosofia dell’esperienza pura), rappresentato soprattutto da Avenarius e da Mach, affermatosi nella seconda metà del sec. 19° all’interno del positivismo, di cui è espressione e critica a un tempo. Vuol essere un empirismo radicale (che coglie cioè il fatto nella sua immediatezza, fuori di ogni sovrastruttura mitologica e formale) e «critico», in quanto, a differenza dell’empirismo o positivismo volgare, intende determinare i limiti di validità della scienza stessa. Questa «esperienza pura», sgombra cioè di ogni elemento soggettivo, è un tessuto indistinto di sensazioni su cui sorgono, come sovrastruttura, i concetti scientifici. Questi sono «utili», non in quanto ci danno l’intelligenza del reale, ma in quanto compendiano e semplificano la complessità dei fatti (teoria «economica» della scienza).