encefalomielite
Malattia infiammatoria che colpisce contemporaneamente l’encefalo e il midollo spinale, determinata solitamente da un virus e accompagnata da segni evidenti di flogosi e da demielinizzazione; si distinguono le e. immunomediate, che per definizione non hanno frammenti virali nelle lesioni, da quelle che, mediante tecniche molecolari, si è dimostrato che posseggono tali frammenti e fanno quindi propendere le ipotesi patogenetiche verso un’azione diretta dell’infezione del virus.
Nel cervello dei pazienti deceduti per questa patologia si sono trovate sequenze nucleotidiche virali (spec. di herpes, di virus di Epstein-Barr); le lesioni sono rappresentate da numerosi focolai di demielinizzazione sparsi nell’encefalo e nel midollo (grandi da un decimo di millimetro ad alcuni millimetri), che circondano le vene di piccolo e medio calibro; la sostanza bianca adiacente è invasa da monociti; costante è l’infiammazione delle meningi. Questa sindrome è più comune nell’infanzia: i sintomi insorgono pochi giorni dopo la comparsa dell’esantema del morbillo, della varicella, della rosolia, oppure durante la fase di risoluzione della mononucleosi, di un’infezione da herpes o da micoplasma. L’esordio è improvviso, con confusione, sonnolenza, cefalea, talora convulsioni, febbre, rigidità nucale, paraplegia o tetraplegia, ipo- o areflessia, deficit sensitivi e paralisi vescicale e intestinale. Nel liquor si rileva aumento dei linfociti e delle proteine, mentre la RMN evidenzia molteplici lesioni nella sostanza bianca degli emisferi e del midollo spinale (lesioni che evolvono e aumentano di numero nell’arco di 2÷3 settimane). Il virus della rabbia (➔ idrofobia) può provocare, oltre all’encefalite, anche un’e., con i sintomi dell’idrofobia associati a quelli di una mielite. In alcuni casi l’e. interessa, per la parte encefalica, solo il cervelletto e provoca atassia.
Più grave e fulminante della precedente, colpisce giovani adulti e bambini; è preceduta da un’infezione respiratoria, anche banale, di varia eziologia; i sintomi dell’e compaiono improvvisamente con cefalea, febbre, rigidità nucale, stato confusionale; evolve in sindrome bulbare, emiplegia o tetraplegia, stato soporoso fino al coma. Le neuroimmagini evidenziano vaste lesioni bilaterali asimmetriche, confluenti nella sostanza bianca, accompagnate da numerose emorragie puntiformi nella sostanza grigia. All’esame anatomopatologico l’encefalo e il midollo appaiono distrutti, quasi liquefatti, di colore rosa o giallastro; all’esame istologico vi è una estesa necrosi del tessuto cerebrale e dei piccoli vasi; le lesioni necrotiche tendono a confluire in estesi focalai encefalici e mielitici. Il decorso è drammatico (da alcuni giorni a 2÷3 settimane) e la mortalità elevata.