ENDOCARDITE (XIII, p. 955)
In rapporto all'origine si distinguono le seguenti forme: 1. endocardite reumatica; 2. endocardite batterica: a) acuta, b) subacuta; 3. endocardite sifilitica; 4. endocardite da causa indeterminata: a) endocardite terminale o cachettica, b) endocardite verrucosa atipica o malattia di Libman-Sacks.
Endocardite reumatica. - È causata dall'agente infettivo, finora non esattamente identificato ma verosimilmente appartenente alla categoria dei virus filtrabili, che determina la insorgenza del reumatismo articolare acuto. Essa possiede caratteristiche anatomo-cliniche, che la differenziano dalle altre endocarditi. È la più frequente forma di endocardite e la più comune causa dei vizî valvolari cardiaci. La cura è fondata sull'impiego degli stessi medicamenti (salicilici), usati nella terapia del reumatismo articolare acuto.
Endocardite batterica. - È un'infiammazione dell'endocardio causata dai più diversi batterî. a) La endocardite batterica acuta comprende i casi che hanno un decorso di durata abitualmente inferiore a sei settimane. Questa forma di solito si presenta come un'accidentale localizzazione endocardica nel corso di un processo setticemico, e pertanto la sintomatologia generale e locale della malattia principale è dominante e caratterizza il quadro clinico. Solo nei casi in cui il processo infettivo primario sia di lieve entità o passi in guarigione, la endocardite assume una importanza preminente. I germi che provocano la endocardite batterica acuta sono dotati di elevata virulenza e l'esito letale è frequente. Nei casi in cui il microbo causale è sensibile agli antibiotici, penicillina e streptomicina, o ai sulfamidici, l'impiego di questi medicamenti in dosi massive può determinare la guarigione del processo infiammatorio valvolare. b) La endocardite batterica subacuta, denominata anche endocardite lenta maligna, è causata da batterî scarsamente virulenti. Nella grande maggioranza dei casi il germe infettante è lo Streptococcus viridans; ma numerosi altri batterî possono produrre la malattia. Il decorso è abitualmente protratto per parecchie settimane, mesi e talora anni. La guarigione spontanea è eccezionale.
La cura penicillinica riesce nella grande maggioranza dei casi a guarire questa malattia, che un tempo era fatalmente letale. Per conseguire la guarigione occorre che il microbo causale sia sensibile alla penicillina e che il medicamento somministrato in dosi elevatissime; dose media: un milione di unità Oxford al giorno, continuativamente per un periodo di tempo di almeno quattro-sei settimane. Utile è anche l'associazione della penicillina con i sulfamidici. Nei casi in cui il germe causale sia penicillino - resistente ma, si dimostri streptomicino - sensibile, la cura con quest'ultimo antibiotico può guarire la malattia.
Endocardite sifilitica. - È causata dalla spirocheta della sifilide, il Treponema pallidum, che lede l'endocardio delle valvole aortiche. Raramente questa localizzazione è primitiva, ma di solito si verifica per diffusione secondaria, alle valvole aortiche, di un processo infiammatorio che colpisce l'aorta. La sintomatologia clinica è quella della insufficienza aortica, eventualmente associata con altri sintomi dovuti a localizzazioni della spirocheta sifilitica in altri organi. La cura è quella generale della sifilide cardiovascolare.
Endocarditi da causa indeterminata. - V'è un gruppo di endocarditi per le quali non è possibile stabilire una esatta classificazione eziologica, perché l'agente causale è ancora ignoto. Sono processi flogistici caratterizzati da proliferazioni verrucose dell'endocardio, nelle quali non sono dimostrabili batterî.
Se ne distinguono due gruppi principali: a) endocarditi terminali o cachettiche, le quali si verificano verso la fine di malattie croniche, come tumori, leucemie, tubercolosi, nefriti; b) endocardite verrucosa atipica o malattia di Libman-Sacks. E un'affezione rara, che colpisce prevalentemente le donne, caratterizzata da una infiammazione dell'endocardio a tipo di endocardite verrucosa, localizzata sull'endocardio valvolare e su quello parietale e da una infiammazione e necrosi dell'endotelio dei piccoli vasi sanguiferi in varie parti del corpo. L'agente causale di questa malattia è ignoto. Il quadro clinico della malattia è caratterizzato da decorso subacuto febbrile, con anemizzazione progressiva. Talora insieme con la endocardite si manifestano i segni di una pericardite e frequenti sono i fenomeni embolici; il fegato e la milza appaiono di solito aumentati di volume ed esistono gravi lesioni dei glomeruli renali. Artrite e lesioni cutanee con i caratteri del lupus eritematoso disseminato; petecchie, lesioni ulcerative delle mucose, sintomi pleuropolmonari costituiscono le altre possibili manifestazioni cliniche della malattia. Le colture del sangue sono costantemente negative. La prognosi è riservata; la morte può sopravvenire per uremia o per le complicazioni emboliche o polmonari. Essendo sconosciuto l'agente causale della malattia, non esiste una terapia eziologica.