Intervento chirurgico con cui, per mezzo di sezione, recisione, strappamento o schiacciamento dei nervi che si distribuiscono a un tessuto o a un organo, si priva quest’ultimo della relativa funzione (secretrice, motoria, sensitiva). Alcune volte l’e. viene fatta per sopprimere la funzione di un organo non indispensabile, causa di danno o molestia (per es.: e. della parotide in caso di fistola ribelle del dotto di Stenone). Altre volte l’e. si esegue per immobilizzare (messa a riposo) un organo malato (e. unilaterale del diaframma per immobilizzare la base di un polmone affetto da tubercolosi). Più spesso l’e. si fa per ottenere la cessazione di disturbi sensitivi (riflessi o spastici) causa di gravi sofferenze per il malato. Tipi di e. sono la neurotomia, le neuroexeresi, la neurotripsia, la neuroplastica riduttiva.