engramma
Traccia mnemonica che si forma nel sistema nervoso in seguito all’esperienza e all’apprendimento. La natura organica dell’e. è stata indagata a vari livelli (neurofisiologico, neurochimico, farmacologico, ecc.) giungendo a due ipotesi complementari, che implicano: la formazione di circuiti nervosi specifici (circuiti riverberanti), per cui l’informazione viene codificata come scarica di potenziale d’azione; un’attivazione e facilitazione della trasmissione sinaptica, per cui l’informazione viene codificata dapprima a livello dei mediatori chimici, quindi con modificazioni morfologiche dei neuroni (aumento delle superfici di contatto, del numero di dendriti, ecc.). La prima ipotesi appare valida per la memoria a breve termine, mentre la seconda si applica alla memoria a lungo termine. Una terza ipotesi, non ancora chiaramente dimostrata a livello sperimentale, implicherebbe la formazione di e. attraverso una modificazione delle molecole di acidi nucleici, RNA o DNA, che a loro volta indurrebbero la sintesi di nuove proteine, messaggeri o trasmettitori per le nuove sinapsi. Il processo è strettamente collegato alla sintesi proteica, perché modelli sperimentali hanno dimostrato arresto dell’e. dopo somministrazione di inibitori della sintesi proteica.