ENI
. Sigla dell'Ente Nazionale Idrocarburi, ente pubblico, con sede in Roma, istituito con l. 10 febbraio 1953, n. 136, al fine di promuovere e attuare iniziative d'interesse nazionale nel settore degl'idrocarburi oltre che in quelli chimico e nucleare, nonché nei settori con questi collegati da vincoli di strumentalità, accessorietà o complementarietà (l. 14 novembre 1967, n. 1153).
L'ENI esercita i propri compiti non direttamente, ma attraverso società operative integralmenie regolate dal diritto privato. Le società capogruppo sono: AGIP (ricerca e produzione mineraria, distribuzione di prodotti petroliferi); SNAM (trasporto di idrocarburi, importazione e distribuzione di gas naturale); AGIP NUCLEARE (attività del ciclo del combustibile); SNAMPROGETTI (progettazione e realizzazione di gasdotti, oleodotti, impianti petroliferi e petrolchimici, ricerca scientifica); SAIPEM (perforazione, montaggio e costruzione di condotte e di impianti industriali); NUOVO PIGNONE (settore meccanico); ANIC (industria chimica e raffinazione); TESCON (Tessile-Abbigliamento); SOFID (raccolta di fondi per le necessità finanziarie del Gruppo).
All'ENI furono inizialmente assegnati un fondo di dotazione (attualmente di 1090,9 miliardi di lire) e le attività mobiliari e immobiliari di società ed enti pubblici operanti in precedenza nel settore degl'idrocarburi.
Gli organi dell'ente sono: consiglio, giunta esecutiva, presidente, collegio sindacale. Un magistrato della Corte dei conti assiste alle sedute del consiglio e del collegio sindacale.
L'ENI deve presentare, entro quattro mesi dalla chiusura dell'esercizio, il bilancio annuale per l'approvazione da parte del ministro per le Partecipazioni statali. Gli utili netti dell'ENI vanno destinati per il 20% alla formazione del fondo di riserva, per il 15% ad attività di ricerca scientifico-tecnica e per il 65% allo Stato.
Il ministro trasmette al Parlamento, in allegato allo stato di previsione della spesa del ministero delle Partecipazioni statali, la relazione programmatica comprensiva dei programmi quinquennali di tutti gli enti di gestione insieme con i loro bilanci consuntivi. Il Parlamento può, inoltre, acquisire informazione diretta da parte degli amministratori degli enti, con indagini conoscitive sull'attività dei settori in cui si esplica l'intervento pubblico.
Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) esercita un potere di coordinamento nei confronti degli enti di gestione anche attraverso l'approvazione della relazione programmatica e il parere sulle proposte riguardanti l'aumento dei fondi di dotazione.
Il CIPE formula inoltre direttive per lo sviluppo delle aree meridionali nelle quali le imprese a partecipazione statale sono obbligate a localizzare fino al 1980, ogni biennio, l'80% dei nuovi impianti e il 60% degl'investimenti complessivi.
L'ENI rappresentò la premessa per l'attuazione di una politica nazionale nel settore energetico. Nella Valle Padana, dove già l'AGIP aveva scoperto importanti giacimenti di gas naturale, fu attribuita all'ENI, su un'area di 55.000 km2, l'esclusiva della ricerca, coltivazione e trasporto di idrocarburi.
La ricerca fu estesa all'Italia centro-meridionale e alla Sicilia. Complessivamente, alla fine del 1975, erano state rinvenute riserve di gas naturale pari a 388 miliardi di m3; la produzione cumulata, fino alla stessa data, è stata di 189 miliardi di m3, per cui le riserve residue ammontavano a 199 miliardi di m3.
L'ENI può svolgere le attività di ricerca a terra e a mare, non regolate dal regime di esclusiva, anche in cooperazione con terzi. All'ENI è stata, altresì, andata una prospezione estensiva con carattere di temporanea esclusiva nel sottofondo marino anche al di là della linea isobatica dei 200 m.
Nel 1974 l'AGIP ha rinvenuto nella Valle Padana, a oltre 6000 m di profondità, il più grande giacimento di idrocarburi finora scoperto in Italia. La ricerca mineraria all'estero, condotta sulla base della cooperazione con i paesi produttori, interessava, alla fine del 1975, 23 paesi per una superficie complessiva di circa 900.000 km2, dei quali il 66% in aree marine.
Per l'approvvigionamento energetico del paese l'ENI ha costantemente perseguito una politica di collaborazione con i paesi produttori di petrolio che coinvolgesse le varie fasi dell'industria petrolifera.
La disponibilità effettiva di greggio nel 1975 è stata di oltre 13 milioni di tonnellate. Fin dal 1973, a causa della situazione in atto nel mondo petrolifero, è stata avviata dagli organi di governo l'elaborazione di un piano del petrolio che prevede un rafforzamento del ruolo dell'ENI.
Per una diversificazione delle fonti, un rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti e una migliore qualificazione del mercato energetico, l'ENI ha promosso lo sviluppo dell'impiego del gas naturale, dapprima attraverso la valorizzazione delle risorse nazionali e successivamente, per far fronte a un fabbisogno in continua espansione, attraverso la realizzazione di importanti accordi d'importazione dalla Libia, dall'Olanda, dall'URSS e dall'Algeria.
La distribuzione avviene attraverso la SNAM, che ha realizzato la rete nazionale dei metanodotti lunga oltre 12.600 km e che gestisce anche la flotta per il trasporto di idrocarburi (17 navi per una capacità di 1.370.000 t di portata lorda). In particolare la SNAM ha coordinato la realizzazione dei metanodotti per l'importazione di gas proveniente dall'URSS e dall'Olanda, entrati in esercizio nel 1974. La rete degli oleodotti del gruppo ENI, in Italia e all'estero, è lunga circa 2000 km. Il gruppo ENI ha il controllo di 13 raffinerie, di cui 5 all'estero. Nel 1975 la quota del mercato petrolifero italiano coperta dal gruppo ENI è stata pari al 33,4%. La rete di distribuzione di prodotti petroliferi comprende oltre 11.000 punti di vendita in Italia e oltre 2000 all'estero. Al gruppo fanno capo 49 motel.
L'attività di ricerca e di sfruttamento dei minerali d'uranio, svolta dall'AGIP, ha riguardato nel 1975 titoli minerari in Italia e all'estero per circa 60.000 km2. L'AGIP NUCLEARE è impegnata nella fornitura di servizi del ciclo del combustibile e nella realizzazione dei reattori avanzati e veloci.
SNAMPROGETTI e SAIPEM, per il livello tecnologico raggiunto e per l'importante attività di consulenza ed engineering nel campo della progettazione e fornitura di raffinerie e impianti petrolchimici, si sono poste tra le principali acquirenti di commesse a livello internazionale. La NUOVO PIGNONE e consociate forniscono macchine, apparecchi e attrezzature per l'industria petrolifera, petrolchimica, nucleare, edilizia e tessile.
L'integrazione dell'ENI nella chimica è avvenuta attraverso l'ANIC e le sue controllate e collegate, le cui principali produzioni riguardano gomme, resine e fibre sintetiche, fertilizzantì e prodotti contro l'inquinamento. Al gruppo fanno capo 4 grandi impianti petrolchimici e 18 stabilimenti chimici in Italia.
L'attività tessile è stata inquadrata nella TESCON, costituita nel 1974 per un miglior coordinamento anche sul piano finanziario delle società del gruppo operanti nel settore.
Nel 1975 l'occupazione del gruppo ha raggiunto le 100.000 unità. L'integrazione tra i settori ha rappresentato un importante fattore di sviluppo della capacità economico-produttiva del gruppo. Dal 1954 al 1974 le immobilizzazioni tecniche sono passate da 174,5 miliardi di lire a oltre 6000 miliardi, il fatturato lordo, comprese le imposte indirette, da 190,6 a 5.832 miliardi, quello netto da 146,4 a 4.669 miliardi; inoltre gl'investimenti effettuati nel 1974 sono ammontati a 848,9 miliardi di lire.
Bibl.: Enciclopedia del petrolio e del gas naturale, Milano 1964 segg.; ENI Relazione e bilancio al 31 dicembre 1975; ENI, Energia e idrocarburi; Ministero delle Partecipazioni statali, Relazione programmatica, Roma 1976.