ENIANI (Αἰνιᾶνες; Aeniānes)
Popolo dell'antica Grecia, la cui prima menzione occorre nel Catalogo delle navi omerico, che li pone nella parte più settentrionale della Tessaglia, presso il fiume Titaresio o Europo, accanto ai Perrebî; ma più tardi li troviamo a sud dei monti acaici e dell'Otri, nel bacino dell'Inaco affluente dello Spercheo, che sboccà nel seno maliaco. Già al tempo di Erodoto tenevano queste ultime sedi, e per spiegare la divergenza dall'ubicazione omerica si ricorse, come era naturale, a combinazioni fondate su congetture di cui non possiamo sempre rintracciare il motivo. Dalla Tessaglia settentrionale li avrebbero cacciati i Lapiti; allora essi si sarebbero ricoverati presso gli Etici (Αἵϑικες), nella regione dell'Epiro confinante con la Tessaglia. Di qui sarebbero passati nella Molosside, e dalla Molosside a Cirra; da Cirra nel bacino dell'Inaco. Qui formarono effettivamente uno stato indipendente che ebbe una rappresentanza nell'Amfizionia delfica. Li troviamo poi alleati dei limitrofi occidentali Dolopi e dei limitrofi nordorientali Malî contro la colonia spartana Eraclea di Trachinia; più tardi, nelle guerre di Corinto, sono alleati dei Tebani, Ateniesi e Corinzî contro Sparta; al tempo dell'invasione di Epaminonda nel Peloponneso sono a fianco dei Tebani, e nella guerra sacra (356-346) erano avversarî dei Focesi. Presero parte alla guerra lamiaca (323), e subirono la stessa sorte degli altri Greci dopo la sconfitta. Furono poi assorbiti nella Lega etolica, ma in seguito ai disastri della lega risorse lo stato autonomo degli Eniani (κοινόν) che durò sino agl'inizî del sec. I a. C. La città principale era Ipata: si conoscono due altre cittadine eniane, Sperchea e Matracone. Si ha testimonianza, per l'epoca romana, intorno e dopo la fine del regno di Macedonia, di 5 Αἰνιάρχαι per tutta la federazione e per Ipata di tre ἄρχοντες τοῦ δάμον e di due προστάται, presidenti dell'ecclesia.
Bibl.: Hirschfeld, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., I, col. 1027 seg.; Kip, Thessalische Studien, Halle a. S. 1910, pp. 29-31; G. Gilbert, Handbuch d. griech. Staatsalt, Lipsia 1881-85, II, p. 18; F. Stählin, Das hellenische Thessalien, Stoccarda 1924, p. 219 segg.